Per comprendere il significato e la portata dell’accordo recente tra le FARC-EP ed il governo colombiano, occorre ricapitolare succintamente i fattori principali che hanno fatto sì che i Dialoghi dell’Avana si mettessero in moto.
In primo luogo, la verificata impossibilità delle forze imperialiste e degli apparati repressivi e di guerra del regime colombiano di schiacciare militarmente la resistenza guerrigliera,
con l’implicito riconoscimento del fallimento del Plan Colombia/Plan Patriota e l’insostenibilità del mantenimento, a medio termine, di una spesa militare che negli ultimi anni ha raggiunto addirittura il 6% del PIL.
In seconda istanza, l’accumulato degli ultimi 15 anni in America Latina, dove diversi processi, alcuni di carattere marcatamente antimperialista ed altri democratico-progressisti, hanno oggettivamente scardinato l’egemonia pressoché assoluta di Washington nel continente, cristallizzandosi in organizzazioni quali l’ALBA, UNASUR e CELAC; processo a cui contribuisce, in questa fase, una maggior presenza, soprattutto economica, di grandi potenze quali Russia e Cina.
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