SOSTIENI CUBA-FIRMA

CONTINUA LA RACCOLTA FIRME DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI AMICIZIA ITALIIA-CUBA, CONTRO IL CRIMINALE BLOCCO DEGLI STATI UNITI CONTRO L’ISOLA. NEL MESE DI MAGGIO CUBA PRESENTERA’ UNA RISOLUZIONE DI CONDANNA  ALL’ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE….

Read more

Berta che ci ha convocato, ci ha ispirato e ci ha colmato di energia e speranza

Manifestazione a Tegucigalpa (Foto G. Trucchi | Rel-UITA)L’Incontro internazionale “Berta Cáceres Vive” ha definito strategie di solidarietà e di lotta contro il modello estrattivo

 

Tegucigalpa, 18 aprile (Rel-UITA | LINyM) -. Più di 1200 persone provenienti da 130 organizzazioni di 22 paesi e da organizzazioni e movimenti honduregni si sono dati appuntamento a Tegucigalpa, non solo per rendere omaggio alla memoria ed esigere giustizia per l’omicidio della dirigente indigena lenca Berta Cáceres, ma anche per promuovere articolazioni e strategie di solidarietà e lotta contro un modello politico-economico predatore e devastatore.

Durante le due giornate dell’incontro, la commozione si è frapposta al dolore per la perdita improvvisa e inaccettabile e, poco a poco, si è convertita in forza, energia e in una nuova e rinnovata progettualità.

Berta è riapparsa come motore, come seme che germoglia e cresce dai territori, dai villaggi e dai paesi.

Berta come l’acqua che ha difeso fino alla fine, come anima guerriera che ci motiva a non arrendersi mai.

Berta che fa appello all’unità, all’articolazione, ad attivare processi di lotta permanente, con tutta la saggezza tipica delle popolazioni indigene.

Berta e la resistenza, Berta la lotta, Berta la proposta antagonista al modello neo liberale estrattivo.

Berta anticapitalista, antirazzista, anti patriarcale.

Continua a leggere

No al Golpe in Brasile. Presidio di solidarietà e informazione a Roma

Dilma-NÃO-VAI-TER-GOLPESabato 16 a Roma dalle ore 17,30 alle 20 in Piazza S.Pantaleo

No al Golpe in Brasile

 

In Brasile è in corso un golpe mediatico-giudiziario che vede alleati le oligarchie economiche, i residui del regime dei militari negli apparati dello Stato, i grandi media privati, le destre liberiste e quelle visceralmente anticomuniste e fasciste.

Dagli Stati Uniti arrivano potenti appoggi per un “regime change” che segni la fine di un governo di sinistra che ha fatto dei BRICS un attore fondamentale sulla scena mondiale indebolendo il dominio unipolare americano.

I movimenti sociali e i partiti di sinistra in Brasile sono in queste settimane mobilitati per dire no al golpe nel più grande paese dell’America Latina.

L’impeachment contro la presidente Dilma Roussef in assenza di qualsiasi accusa e inchiesta penale che la riguardi è un’operazione incostituzionale volta a rovesciare il risultato democratico uscito dalle urne.

L’impeachment in assenza di crimini che lo motivino è un golpe.

Il carattere giustizialista e populista della campagna promossa dalla destra e dai media privati contro Dilma e Lula può trarre in inganno anche l’opinione pubblica democratica e sicuramente ha trovato spazio anche nei media italiani.

La realtà dei fatti è che proprio una classe dirigente corrotta sta conducendo l’attacco e il golpe.

Dei 38 membri della commissione parlamentare che hanno votato a favore dell’impeachment 35 sono indagati per corruzione!

Da migliaia di giuristi è stato indirizzato un Manifesto per la difesa della Costituzione e dello Stato di diritto all’opinione pubblica mondiale.

La sinistra, i movimenti e i democratici italiani non possono assistere passivi a quanto sta accadendo.

L’attacco a una delle più avanzate esperienze di governo progressista in America Latina è parte di un più generale attacco neoliberista alla democrazia di cui anche in Italia facciamo da tempo esperienza e di cui lo stravolgimento della Costituzione approvato in questi giorni rappresenta il coronamento.

Rifondazione Comunista propone di ritrovarci sabato 16 a Roma dalle ore 17,30 alle 20 in Piazza S.Pantaleo nei pressi dell’ambasciata brasiliana per un presidio che sia occasione di informazione e solidarietà con chi in Brasile sta in questi giorni difendendo la legalità democratica.

aderisce Amig@s MST-Italia ( Comitato Sem Terra Italia)

Per adesioni: rifondazioneroma@gmail.com

Tel. 347-1777846

evento su facebook: https://www.facebook.com/events/1024811130934564

“Berta invita a organizzarci e a rafforzare l’unità”

Melo, padre Fausto e le figlie di Berta al funerale (Foto G. Trucchi | Rel-UITA)La dirigente indigena non diventerà mai un’immagine vuota e priva di contenuti, bensí un motore di lotta per le trasformazioni sociali

Tegucigalpa, 12 aprile (Rel-UITA | LINyM) -. Ismael Moreno Coto, noto come padre Melo, è un sacerdote gesuita honduregno, direttore di Radio Progreso e del Gruppo di riflessione, ricerca e comunicazione, Eric. L’ anno scorso gli è stato conferito in Norvegia il prestigioso Premio Rafto 2015, come riconoscimento per il lavoro svolto in difesa della libertà d’espressione.

Poco prima dell’inizio dei lavori della 1ª Assemblea dell’Articolazione popolare honduregna “Berta Cáceres”, padre Melo ha parlato con La Rel della difficile congiuntura che sta attraversando l’Honduras dopo l’omicidio politico della dirigente indigena Lenca.

Continua a leggere

Honduras: “Tradurremo in pratica il lascito di Berta”

asshonduArticolazione popolare honduregna “Berta Caceres” realizza la sua prima
assemblea unitaria e fissa agenda di lotta e mobilitazione

Tegucigalpa, 10 aprile (LINyM | Rel-UITA) -. Con l’obiettivo di avviare un processo unitario che permetta la condivisione dei principi che definiranno l’agenda comune di lotta dei movimenti sociali e popolari dell’Honduras, lo scorso 9 aprile l’Articolazione popolare honduregna “Berta Caceres” ha realizzato la sua prima assemblea nazionale.

“Viviamo in un momento politico, sociale ed economico caratterizzato dal depauperamento delle condizioni di vita della maggioranza della popolazione e dalla persecuzione omicida contro attivisti sociali. In Honduras si consolida un modello repressivo e autoritario che attacca indiscriminatamente le organizzazioni popolari “, segnala con forza la dichiarazione finale dell’assamblea che è stata letta da Bertha Zúniga Cáceres, figlia della leader indigena assassinata lo scorso 2 marzo.

Continua a leggere

Honduras- Gustavo Castro è libero

Gustavo Castro

Gustavo Castro è libero e torna a casa

La sistematica violazione dei suoi diritti imposta dalle autorità honduregne è finita

 Managua, 1 aprile (LINyM) -. Gustavo Castro Soto, sociologo, attivista contro il modello estrattivo, fondatore dell’organizzazione Otros Mundos Chiapas e sopravvissuto all’attacco mortale che è costato la vita alla dirigente indigena Lenca Bertha Cáceres, è finalmente libero ed è tornato in Messico.
La decisione figura nella risoluzione che il giudice della Prima Corte di Giustizia di Intibucá, Victorina Flores Orellana, ha emesso giovedì (31/3), attenendosi alla richiesta del Pubblico Ministero di “ordinare l’immediata cessazione delle misure cautelari emesse nei confronti del testimone protetto ABC 03-03-2016, visto che gli inquirenti hanno dichiarato di aver concluso la maggior parte delle indagini”.
Contemporaneamente, il giudice ha chiesto alle autorità migratorie di “annullare la proibizione di lasciare il paese al signor Gustavo Enrique Castro Soto, emessa in data sette marzo duemilasedici”, come si legge nella risoluzione del Tribunale.

Continua a leggere

Incontro Internazionale Berta Vive

bertaVive.13AprileIncontro Internacional de los Pueblos “Berta Cáceres Vive
Il 13 14 e 15 di aprile Tegucigalpa –  Honduras 

Programma completo: http://encuentrobertacaceresvive.blogspot.com/

(…) L’omicidio di Berta è stato un duro colpo per il movimento popolare honduregno, e un colpo al cuore per tante persone che in Honduras e nel mondo hanno voluto bene, rispettato e ammirato Berta. Un colpo che fa ancora male all’anima … un male tremendo…
La situazione in Honduras rimane molto grave. La paura e la tensione si respirava nell’aria ben prima dell’assassinio di Berta, ma le intimidazioni, le minacce e gli omicidi sono continuate impunemente nei giorni scorsi, e tutto fa pensare che la repressione aumenterà nel breve, medio e lungo periodo. L’indagine sull’omicidio di Berta non solo non avanza, ma è ovvio che il governo honduregno è alla ricerca di scenari che non hanno nulla a che fare con la verità, in un evidente tentativo di proteggere i veri colpevoli. Gustavo Castro, compagno e amico messicano, che è stato ferito durante l’assassinio di Berta ed è l’unico testimone di quanto accaduto quella notte, rimane rinchiuso nell’ambasciata del Messico a Tegucigalpa a causa di un blocco migratorio imposto dal Tribunale che gli impedisce di lasciare Honduras.
Continua a leggere

“Facciamo nostro con orgoglio il lascito di nostra madre” parlano le figlie di Bertha Cáceres

berthahijasFiglie di Bertha Cáceres denunciano segreti e anomalie nelle indagini sul suo omicidio

Bertha e Laura, 25 e 23 anni, hanno appena terminato la conferenza stampa durante la quale, insieme alla loro sorella maggiore Olivia e ai rappresentanti del Consiglio civico delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras, Copinh, la Piattaforma dei movimenti sociali e popolari dell’Honduras, Pmsph, e il Centro per la giustizia e il diritto internazionale, Cejil, hanno denunciato gravi anomalie nelle indagini sull’omicidio della madre, la leader indigena Bertha Cáceres.

Alcuni anni fa, insieme al loro fratello minore Salvador, Bertha e Laura hanno dovuto abbandonare il Paese. Troppo pericoloso rimanere in Honduras, dove la violenza politica e la criminalizzazione della protesta sociale hanno provocato la morte o la sparizione di centinaia di persone. 

Continua a leggere

Bertha era un simbolo.Non solo protestava, ma proponeva e costruiva

miriamBisogna moltiplicare gli sforzi di fronte all’aumento della violenza contro il movimento sociale e popolare

 

“Bertha era una madre e una fonte d’ispirazione non solo per il popolo Lenca, ma per molti altri popoli nel mondo. Il minimo che possiamo fare è moltiplicare gli sforzi e intensificare la lotta. Se pensano che uccidendo Bertha abbiano posto fine alla lotta sociale e popolare si sbagliano di grosso. Questa tragedia moltiplicherà l’impegno e lo spirito di lotta di migliaia di persone” (Miriam Miranda, 4 giorni dopo la “semina” di Bertha Caceres).

Galleria di foto: 8 marzo, tutte siamo Bertha

Originale in spagnolo Bertha fue un simbolo de propuesta y construcción

Tegucigalpa, 10 marzo (Rel-UITA | LINyM) -. Miriam Miranda, dirigente garifuna e coordinatrice dell’Organizzazione fraternale negra honduregna, Ofraneh, è stata la prima ad avvisarmi con un messaggio alle 3 del mattino:“Ci hanno ucciso Bertita, Giorgio”.

Per un attimo la Terra si è presa una pausa e ha smesso di girare sul proprio asse.

“Per me sono stati giorni difficili e continuano ad esserlo. Sono stata tra i primi a scoprire cosa fosse successo alla mia Bertha. Non potevo crederci. Non riuscivo a capire come fosse possibile che qualcuno commettesse una tale atrocità”, ha detto la leader garifuna a La Rel.

Continua a leggere

Intervista Radio Onda d’Urto a Giorgio Trucchi sull’omicidio politico di Bertha Cáceres in Honduras

gtrucchiAscolta l’intervista di oggi su Radio Onda d’Urto in cui Giorgio Trucchi traccia un profilo politico della dirigente indigena #Bertha Cáceres, assassinata lo scorso 3 marzo in Honduras, e parla delle sue lotte in difesa dei diritti della comunità indigena e delle fasce povere della popolazione, contro il sistema capitalista, patriarcale e razzista.

Leggi e ascolta http://www.radiondadurto.org/2016/03/07/berta-non-e-morta-la-sua-battaglia-continua/