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CONTINUA LA RACCOLTA FIRME DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI AMICIZIA ITALIIA-CUBA, CONTRO IL CRIMINALE BLOCCO DEGLI STATI UNITI CONTRO L’ISOLA. NEL MESE DI MAGGIO CUBA PRESENTERA’ UNA RISOLUZIONE DI CONDANNA  ALL’ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE….

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Dal Copinh grazie

Fuera.DesaCompagni e compagne.
La risposta alla nostra richiesta di azione globale ha superato di gran lunga le nostre aspettative, molte azioni, ma anche con le espressioni artistiche, con le denunce, ribellione, gioia e un sacco di solidarietà e di amore.
L’appello chiede giustizia per BERTA, per ottenere una commissione indipendente d’inchiesta, per la libertà del territorio Lenca libero dai progetti della morte di Agua Zarca società DESA. Non ci stancheremo di chiedere giustizia per BERTA e dal profondo della nostra anima vi ringraziamo per tanti impegni e tanta solidarietà.
Questo è l’indirizzo del blog: http://copinhaccionglobal15j.blogspot.com/ che abbiamo creato in omaggio a tutti voi compagni che si sono uniti a noi in questo giorno di # AcciónGlobal15Junio “Giustizia per Berta”. Il blog raccoglierà tutte le espressioni di solidarietà e indignazione. vi invitiamo ad inviarci attraverso i nostri mezzi le azioni di partecipazioni che sono i video, audio e foto, o qualsiasi altra cosa che si organizza!

GIUSTIZIA, PER BERTA GIUSTIZIA PER IL MONDO!

COMMISSIONE INDIPENDENTE ORA!

FUORI I PROGETTI DI MORTE NEI TERRITORI LENCA

DESA FUORI–AVANTI COMPAS!

darsena.foto.Antonio.M

Comunità LGBT sotto attacco

arcoPiù di 200 omicidi negli ultimi sette anni

Managua, 14 giugno (Rel-UITA | LINyM) -. L’omicidio di René Martínez, presidente della comunità LGBT di San Pedro Sula, è solamente l’ultimo di una serie infinita di attacchi mortali contro questo settore della popolazione honduregna, e rientra in un contesto di crescente violazione dei diritti umani e di criminalizzazione di attivisti e difensori.

René Martínez è scomparso lo scorso 1° giugno dopo essere uscito di casa in compagnia di una persona non identificata. Il giorno successivo, il suo corpo è stato portato all’obitorio di San Pedro Sula con chiari segni di strangolamento e tortura.

Oltre a dirigere il collettivo LGBT nella capitale industriale dell’Honduras, Martínez coordinava un Centro di Formazione ed era attivista del partito di governo, il Partido Nacional. Una delle sue principali aspirazioni era quella di ottenere una carica politica per lottare a favore dei diritti della comunità LGBT.

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Giustizia per Berta Càceres – Milano 14 Giugno

bertaCHIAMATA ALL’AZIONE GLOBALE DEL COPINH HONDURAS
Il 3 marzo scorso Berta Cacères è stata uccisa da sicari che sono entrati a casa sua in piena notte.
Berta era un’attivista che ha da sempre dedicato la propria vita alla difesa dell’ambiente e dei diritti dei popoli originari dell’Honduras.

Nel 2015 ha ricevuto il premio Goldman 2015 proprio per il suo agire.
Dal giorno dell’omicidio Berta è diventata un simbolo, e coloro che pensavano di mettere a tacere la sua voce si ritrovano oggi con migliaia e migliaia di persone che in tutto il mondo rilanciano la sua lotta e chiedono giustizia per Berta.
Le sue figlie hanno presentato un’interrogazione anche al Parlamento Europeo.
E’ stata presentata anche una lettera, firmata da personalità e organizzazioni, al Consolato onorario dell’Honduras, presente a Milano fino allo scorso 9 giugno, e ora chiuso.
Una lettera simile verrà consegnata in ogni rappresentanza diplomatica dell’Honduras nel mondo.
Il 15 giugno è stata decisa una mobilitazione internazionale per chiedere Justicia Para Berta. AcciònGlobal15Junio
A Milano si è costituito un comitato “Berta Vive” che lancia l’evento
MARTEDì 14 GIUGNO alla Darsena, piazza XXIV maggio ore 18e30 durante il quale verrà colorato un ritratto di Berta.
Preoccupati per il Consejo Cívico de Organizaciones Populares e Indígenas de Honduras (Copinh) , l ‘organizzazione delle comunità Lenca fondata anche da Berta  sta subendo attacchi molto forti. Giustizia per  Berta, Giustizia Solidarietà e vicinanza al Copinh, che rappresenta più di 200 comunità Lenca, in pericolo di vita.

 

Daniel Ortega ancora candidato del FSLN

Il presidente Ortega durante il Congresso sandinista (Foto CCC)Sarà la settima volta in 32 anni. L’opposizione sceglie un ex contra.
Non ci sarà osservazione elettorale, solo accompagnamento di esperti

Managua, 6 giugno (LINyM) -. Il presidente nicaraguense Daniel Ortega sarà il candidato del Fronte sandinista di liberazione nazionale, Fsln, e dell’Alleanza Unita Nicaragua Trionfa alle elezioni generali del prossimo 6 novembre. L’hanno deciso, all’unanimità, gli oltre 1900 delegati che sabato scorso hanno preso parte al VI Congresso sandinista nazionale “Comandante Tomás Borge Martínez”.

Per Daniel Ortega, che a novembre compirà 71 anni, sarà la settima candidatura in 32 anni (1984-2016) e avrà la possibilità di ricoprire per la quarta volta la carica presidenziale, la terza consecutiva. A permettere la nuova candidatura è stata la riforma costituzionale del 2014, che ha dato il via libera alla rielezione presidenziale continua e indefinita – prima era limitata a due periodi non consecutivi – e che consegna la vittoria al candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti.

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15 giugno azione globale giustizia per Berta Caceres-Lettera

Questa lettera sarà recapitata il 15 giugno al Consolato Honduras.
Se vuoi partecipare alla consegna o aderire con la tua firma o della tua organizzazione, collettivo, gruppo o comitato, scrivici a itanica.milano@itanica.org, oppure rispondi in questa stessa pagina.
https://www.facebook.com/15-Giugno-Azione-Globale-Giustizia-per-Berta-Caceres-630080563809579/
Lettera

Movimenti sociali in Colombia : “Esigiamo uno spazio proprio di negoziazione”

ColombiaIntervista con Marylén Serna, portavoce del Congresso dei Popoli

Sergio Ferrari, Berna, Svizzera

Nell’ambito del nuovo clima politico che il dialogo tra la guerriglia ed il Governo ha creato in Colombia, il movimento sociale alza la sua voce, denuncia, propone ed esige spazi propri. La guerra non è terminata. Il paramilitarismo si consolida come un fenomeno sempre più preoccupante contro la pace. La necessità di rinforzare la mobilitazione cittadina continua ad essere una sfida essenziale. Questo sottolinea Marylén Serna Salinas nella sua visita in Svizzera, visita che fa parte di un ampio giro che comprende una decina di grandi città di vari paesi europei.
Serna Salinas, autorevole dirigente contadina del Cauca (una zona del sudovest colombiano), portavoce nazionale del Congresso dei Popoli e facente parte del comitato di promozione del Tavolo Sociale della pace

P: quali sono i temi prioritari del Congresso dei Popoli?
Marylén Serna (MS): prima di tutto vogliamo denunciare la riattivazione del paramilitarismo e le conseguenze di questo fenomeno preoccupante per i movimenti sociali. Nello stesso tempo vogliamo far conoscere in anticipo una proposta di mobilitazione sociale da lanciare a metà di questo anno. Vogliamo anche rendere pubblica la nostra poposta di un Tavolo Sociale per la Pace che pensiamo come uno spazio di dialogo e negoziazione nazionale a favore della Pace e della Democrazia. Il Tavolo Sociale per la Pace rappresenta uno scenario in cui si dovrebbero incontrare, faccia a faccia, il movimento sociale popolare e i poteri istituzionali ed economici per discutere sui problemi che colpiscono il paese, trovare soluzioni efficaci ai conflitti socio-politici (che sono all’origine stessa del conflitto armato) e costruire le basi per una società democratica, giusta ed in pace.

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“Gli assassini si sono sbagliati. Berta continua a vivere nel cuore della gente”

austraberthaAustrabertha Flores, mamma di Berta Cáceres, esige che si indaghi sui mandanti intellettuali

La Esperanza, 16 maggio (LINyM) -. Domenica 8 maggio, dopo due lunghe giornate di udienza preliminare, quattro delle sei persone arrestate per l’omicidio della dirigente indigena lenca Berta Cáceres sono state rinviate a giudizio e ristrette in stato di custodia cautelare in carcere.

Uno dei processati è Sergio Rodríguez, responsabile ambientale dell’impresa Desarrollo Energéticos S.A., Desa, promotrice del progetto idroelettrico Agua Zarca. Altri due sono militari. Uno di loro, Douglas Geovanny Bustillo, è un tenente dell’esercito in congedo ed ex vicecapo di sicurezza della Desa, mentre Mariano Díaz Chavez è maggiore dei corpi speciali delle Forze armate, nonché istruttore della Polizia militare dell’ordine pubblico, Pmop.

Edilson Duarte Meza e suo fratello gemello Emerson, i presunti sicari, appariranno prossimamente davanti ai giudici.

Questa situazione sembra corroborare l’ipotesi, sostenuta con forza dalla famiglia di Berta Cáceres e dal Consiglio civico delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras, Copinh, di un coinvolgimento diretto della Desa e dello Stato honduregno nell’omicidio dell’attivista per i diritti umani.

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BRASILE: CRISI E CONSEGUENZE

downloadCarugate, Maggio 2016

Per capire ciò che sta accadendo è necessario fare mente comune al passato del Brasile, le sue dittature, i governi di destra, la subordinazione all’impero Usa. Si usa dire che bisogna guardare al futuro, perché il passato… è passato. NO, è necessario conoscere e capire cosa è stato il passato per l’America Latina e quindi, rendersi conto delle difficoltà di cambiare politica, sopratutto in grandi e importanti paesi come il Brasile, Argentina, Venezuela, ma il problema riguarda anche la Bolivia, Ecuador, Nicaragua, Uruguay, Paraguay, Cile e in misura minore altri paesi come El Salvador, Guatemala, Panama, Honduras.

UN PO’ DI STORIA L’America Latina è stato l’unico continente dove i concetti neoliberali sono stati adottati da vari paesi, questo dopo anni di una lunga serie di dittature militari, appoggiate sempre dagli Stati Uniti. Al neoliberalismo però ci sono state reazioni: un anno fondamentale è stato il 2005, quando si voleva imporre il Trattato di Libero Commercio con Stati Uniti e Canada. Ci fu un’azione congiunta di movimenti sociali, partiti di sinistra, organizzazioni, associazioni e una buona parte della chiesa cattolica latinoamericana. SI ARRIVÒ COSÌ AI GOVERNI PROGRESSISTI.   Continua a leggere

Comunicato del Consolato Ecuador Milano

EcuadorCampagna di solidarietà e raccolta fondi in sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto in Ecuador.
Il sisma che lo scorso 16 aprile ha tragicamente colpito l’Ecuador distruggendo intere famiglie e devastando vasti territori, ha messo a dura prova anche le reti di servizi delle istituzioni pubbliche operanti nelle zone interessate, comprese quelle che avrebbero dovuto far fronte alle emergenze.
Il numero di persone senza tetto fa prevedere la necessità di dare un sostegno a lungo termine alle popolazioni colpite dal terremoto alle quali occorrono risposte immediate e certe.
Nell’intento di rendere efficacemente disponibili, nell’immediato, gesti di concreta solidarietà e vicinanza alle zone terremotate, il Governo dell’Ecuador ha attivato un fondo per raccogliere le donazioni, da devolvere con interventi diretti a favore della popolazione colpita dal sisma.
Il nostro appello è rivolto a tutti i cittadini, alle Istituzioni pubbliche e private, alle associazioni di volontariato, culturali, sociali, sportive, ricreative ecc., alle imprese operanti in ogni comparto economico presenti sul territorio.
Chiunque voglia aderire può farlo con un versamento utilizzando i seguenti canali, indicando come causale “PRO TERREMOTO ECUADOR”:

Il Consolato Generale dell’Ecuador a Milano, si appella a tutta la cittadinanza affinché si realizzi un grande sforzo di solidarietà per alleviare la sofferenza di tutte le vittime del terremoto che ha tragicamente colpito il nostro Paese.
Conto Corrente Bancario Banca Unicredit/ Iban: IT72N0200805120000104261990
Intestato a: Embajada del Ecuador

Missione internazionale valuterà la situazione dei diritti umani

Incontro delegazione e famiglia di Berta Cáceres (Foto G. Trucchi /Rel-UITA)Preoccupante escalation della violenza contro difensori dei diritti umani

La Esperanza, 10 maggio (Rel-UITA) -. Dal 7 al 12 maggio, diversi rappresentanti di organizzazioni internazionali dell’America Latina, Stati Uniti ed Europa, tra cui la Rel-UITA, prenderanno parte a una missione di osservazione internazionale sulla situazione dei difensori dei diritti umani in Honduras, in particolare nella zona del Bajo Aguán, colpita negli ultimi anni da un violento conflitto agrario generato dall’espansione incontrollata della palma africana.

“Organizzare una missione nella situazione attuale non è stato facile, ma era importante che attivisti, docenti, difensori dei diritti umani e giornalisti venissero qui e costatassero direttamente la drammatica realtà che stiamo vivendo”, ha dichiarato a La Rel, Bertha Oliva, coordinatrice del Comitato dei famigliari dei prigionieri scomparsi in Honduras, Cofadeh.

“Crediamo che la situazione nel Bajo Aguán non sia molto cambiata, e che il livello di repressione contro le famiglie e le organizzazioni contadine si sia intensificato negli ultimi anni”, ha aggiunto l’attivista dei diritti umani.

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