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CONTINUA LA RACCOLTA FIRME DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI AMICIZIA ITALIIA-CUBA, CONTRO IL CRIMINALE BLOCCO DEGLI STATI UNITI CONTRO L’ISOLA. NEL MESE DI MAGGIO CUBA PRESENTERA’ UNA RISOLUZIONE DI CONDANNA  ALL’ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE….

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15 giugno azione globale giustizia per Berta Caceres-Lettera

Questa lettera sarà recapitata il 15 giugno al Consolato Honduras.
Se vuoi partecipare alla consegna o aderire con la tua firma o della tua organizzazione, collettivo, gruppo o comitato, scrivici a itanica.milano@itanica.org, oppure rispondi in questa stessa pagina.
https://www.facebook.com/15-Giugno-Azione-Globale-Giustizia-per-Berta-Caceres-630080563809579/
Lettera

Movimenti sociali in Colombia : “Esigiamo uno spazio proprio di negoziazione”

ColombiaIntervista con Marylén Serna, portavoce del Congresso dei Popoli

Sergio Ferrari, Berna, Svizzera

Nell’ambito del nuovo clima politico che il dialogo tra la guerriglia ed il Governo ha creato in Colombia, il movimento sociale alza la sua voce, denuncia, propone ed esige spazi propri. La guerra non è terminata. Il paramilitarismo si consolida come un fenomeno sempre più preoccupante contro la pace. La necessità di rinforzare la mobilitazione cittadina continua ad essere una sfida essenziale. Questo sottolinea Marylén Serna Salinas nella sua visita in Svizzera, visita che fa parte di un ampio giro che comprende una decina di grandi città di vari paesi europei.
Serna Salinas, autorevole dirigente contadina del Cauca (una zona del sudovest colombiano), portavoce nazionale del Congresso dei Popoli e facente parte del comitato di promozione del Tavolo Sociale della pace

P: quali sono i temi prioritari del Congresso dei Popoli?
Marylén Serna (MS): prima di tutto vogliamo denunciare la riattivazione del paramilitarismo e le conseguenze di questo fenomeno preoccupante per i movimenti sociali. Nello stesso tempo vogliamo far conoscere in anticipo una proposta di mobilitazione sociale da lanciare a metà di questo anno. Vogliamo anche rendere pubblica la nostra poposta di un Tavolo Sociale per la Pace che pensiamo come uno spazio di dialogo e negoziazione nazionale a favore della Pace e della Democrazia. Il Tavolo Sociale per la Pace rappresenta uno scenario in cui si dovrebbero incontrare, faccia a faccia, il movimento sociale popolare e i poteri istituzionali ed economici per discutere sui problemi che colpiscono il paese, trovare soluzioni efficaci ai conflitti socio-politici (che sono all’origine stessa del conflitto armato) e costruire le basi per una società democratica, giusta ed in pace.

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“Gli assassini si sono sbagliati. Berta continua a vivere nel cuore della gente”

austraberthaAustrabertha Flores, mamma di Berta Cáceres, esige che si indaghi sui mandanti intellettuali

La Esperanza, 16 maggio (LINyM) -. Domenica 8 maggio, dopo due lunghe giornate di udienza preliminare, quattro delle sei persone arrestate per l’omicidio della dirigente indigena lenca Berta Cáceres sono state rinviate a giudizio e ristrette in stato di custodia cautelare in carcere.

Uno dei processati è Sergio Rodríguez, responsabile ambientale dell’impresa Desarrollo Energéticos S.A., Desa, promotrice del progetto idroelettrico Agua Zarca. Altri due sono militari. Uno di loro, Douglas Geovanny Bustillo, è un tenente dell’esercito in congedo ed ex vicecapo di sicurezza della Desa, mentre Mariano Díaz Chavez è maggiore dei corpi speciali delle Forze armate, nonché istruttore della Polizia militare dell’ordine pubblico, Pmop.

Edilson Duarte Meza e suo fratello gemello Emerson, i presunti sicari, appariranno prossimamente davanti ai giudici.

Questa situazione sembra corroborare l’ipotesi, sostenuta con forza dalla famiglia di Berta Cáceres e dal Consiglio civico delle organizzazioni popolari e indigene dell’Honduras, Copinh, di un coinvolgimento diretto della Desa e dello Stato honduregno nell’omicidio dell’attivista per i diritti umani.

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BRASILE: CRISI E CONSEGUENZE

downloadCarugate, Maggio 2016

Per capire ciò che sta accadendo è necessario fare mente comune al passato del Brasile, le sue dittature, i governi di destra, la subordinazione all’impero Usa. Si usa dire che bisogna guardare al futuro, perché il passato… è passato. NO, è necessario conoscere e capire cosa è stato il passato per l’America Latina e quindi, rendersi conto delle difficoltà di cambiare politica, sopratutto in grandi e importanti paesi come il Brasile, Argentina, Venezuela, ma il problema riguarda anche la Bolivia, Ecuador, Nicaragua, Uruguay, Paraguay, Cile e in misura minore altri paesi come El Salvador, Guatemala, Panama, Honduras.

UN PO’ DI STORIA L’America Latina è stato l’unico continente dove i concetti neoliberali sono stati adottati da vari paesi, questo dopo anni di una lunga serie di dittature militari, appoggiate sempre dagli Stati Uniti. Al neoliberalismo però ci sono state reazioni: un anno fondamentale è stato il 2005, quando si voleva imporre il Trattato di Libero Commercio con Stati Uniti e Canada. Ci fu un’azione congiunta di movimenti sociali, partiti di sinistra, organizzazioni, associazioni e una buona parte della chiesa cattolica latinoamericana. SI ARRIVÒ COSÌ AI GOVERNI PROGRESSISTI.   Continua a leggere

Comunicato del Consolato Ecuador Milano

EcuadorCampagna di solidarietà e raccolta fondi in sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto in Ecuador.
Il sisma che lo scorso 16 aprile ha tragicamente colpito l’Ecuador distruggendo intere famiglie e devastando vasti territori, ha messo a dura prova anche le reti di servizi delle istituzioni pubbliche operanti nelle zone interessate, comprese quelle che avrebbero dovuto far fronte alle emergenze.
Il numero di persone senza tetto fa prevedere la necessità di dare un sostegno a lungo termine alle popolazioni colpite dal terremoto alle quali occorrono risposte immediate e certe.
Nell’intento di rendere efficacemente disponibili, nell’immediato, gesti di concreta solidarietà e vicinanza alle zone terremotate, il Governo dell’Ecuador ha attivato un fondo per raccogliere le donazioni, da devolvere con interventi diretti a favore della popolazione colpita dal sisma.
Il nostro appello è rivolto a tutti i cittadini, alle Istituzioni pubbliche e private, alle associazioni di volontariato, culturali, sociali, sportive, ricreative ecc., alle imprese operanti in ogni comparto economico presenti sul territorio.
Chiunque voglia aderire può farlo con un versamento utilizzando i seguenti canali, indicando come causale “PRO TERREMOTO ECUADOR”:

Il Consolato Generale dell’Ecuador a Milano, si appella a tutta la cittadinanza affinché si realizzi un grande sforzo di solidarietà per alleviare la sofferenza di tutte le vittime del terremoto che ha tragicamente colpito il nostro Paese.
Conto Corrente Bancario Banca Unicredit/ Iban: IT72N0200805120000104261990
Intestato a: Embajada del Ecuador

Missione internazionale valuterà la situazione dei diritti umani

Incontro delegazione e famiglia di Berta Cáceres (Foto G. Trucchi /Rel-UITA)Preoccupante escalation della violenza contro difensori dei diritti umani

La Esperanza, 10 maggio (Rel-UITA) -. Dal 7 al 12 maggio, diversi rappresentanti di organizzazioni internazionali dell’America Latina, Stati Uniti ed Europa, tra cui la Rel-UITA, prenderanno parte a una missione di osservazione internazionale sulla situazione dei difensori dei diritti umani in Honduras, in particolare nella zona del Bajo Aguán, colpita negli ultimi anni da un violento conflitto agrario generato dall’espansione incontrollata della palma africana.

“Organizzare una missione nella situazione attuale non è stato facile, ma era importante che attivisti, docenti, difensori dei diritti umani e giornalisti venissero qui e costatassero direttamente la drammatica realtà che stiamo vivendo”, ha dichiarato a La Rel, Bertha Oliva, coordinatrice del Comitato dei famigliari dei prigionieri scomparsi in Honduras, Cofadeh.

“Crediamo che la situazione nel Bajo Aguán non sia molto cambiata, e che il livello di repressione contro le famiglie e le organizzazioni contadine si sia intensificato negli ultimi anni”, ha aggiunto l’attivista dei diritti umani.

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Venezuela: tentativi di colpi di stato, guerra economia, PIL, debito pubblico e riserve

venezuela-3-620x330Attilio Folliero, Caracas 08/05/2016
Link: http://umbvrei.blogspot.com/2016/05/venezuela-tentativi-di-colpi-di-stato.html

Il PIL del Venezuela

Con l’avvento al governo di Hugo Chávez, nel 1999, e l’aumento dei prezzi del petrolio, il PIL del Venezuela comincia a crescere. In realtà è l’azione politica di Hugo Chávez che incrementa la crescita dei prezzi del petrolio; infatti è Chávez che convince tutti i capi di stato dei paesi produttori di petrolio, i Paesi OPEC, a riunirsi a Caracas e tagliare la produzione, l’offerta di petrolio, facendo in questo modo risalire i prezzi.
Quando i capi di stato di tutti i paesi OPEC si riunirono a Caracas il 27 e 28 settembre del 2000, era appena la seconda volta nella storia che ciò accadeva e ben 25 anni dopo la prima e ultima storica riunione di Algeri (4 marzo 1975).
Nei primi tre anni del Governo di Hugo Chávez (1999-2001) il PIL del Venezuela cresce, passando dai 91,90 miliardi di dollari del 1998 ai 123,16 del 2001.
Dopo questi anni di crescita, il PIL conosce due anni di calo a causa del colpo di stato di Pedro Carmona Estanca (11 aprile 2002), che allontana Hugo Chávez dal Governo per 48 ore e della serrata patronale, fra il 2 dicembre 2002 ed il 2 febbraio 2003. Durante il periodo della serrata la produzione petrolifera del Venezuela scende a 0 barili al giorno!

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Su Left per Berta

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QUEL PAESE LONTANO CHE HA BISOGNO DI EROI

«Le battaglie in suo nome si stanno moltiplicando in Honduras», racconta Berthita, figlia di Berta Cáceres, leader indigena assassinata il 3 marzo «Gli honduregni si sono uniti al grido di “Berta è tornata e sarà milioni!”»

di Loredana Menghi – foto di Giorgio Trucchi

La 25enne Bertha Isabel Zúñiga si trovava in Messico, dove frequenta un master per diventare insegnante, quando ha appreso la notizia della morte di sua madre Berta Cáceres, leader del Consiglio civico popolare degli indigeni dell’Honduras (Copinh). La chiamata di un parente è arrivata all’alba del 3 marzo, il giorno prima del 45esimo compleanno della sua mami, come la chiama lei, poche ore dopo il delitto.

Una scarica di proiettili ha travolto nel sonno la coordinatrice del Copinh, da lei cofondato nel 1993 per fermare le speculazioni dell’industria mineraria, idroelettrica e del legno ai danni dei Lenca, una delle più antiche e povere etnie indigene del Mesoamerica, relegata in condizioni di estrema povertà e oppressione nell’area sud-occidentale del Paese.

Due colpi hanno ferito il messicano Gustavo Castro Soto, di Altri Mondi-Amici della Terra, relatore in quei giorni, assieme all’attivista premio Goldman 2015, al Foro di Energias Alternativas organizzato dal Copinh. Mentre la salma veniva chiusa in un sacco, gettata su un pick up e portata in elicottero all’obitorio di Tegucigalpa, Berthita faceva ritorno in Honduras grazie alla solidarietà internazionale. In migliaia hanno accompagnato il feretro per le strade polverose di La Esperanza. Corpo esile e sguardo determinato, da allora Berthita non si è più fermata. Con la famiglia e il Copinh ha intrapreso una campagna – #JusticiaParaBerta – per chiedere di far luce sull’omicidio e l’istituzione di una commissione d’inchiesta indipendente sulle indagini, che pochi giorni fa hanno condotto a quattro arresti. «Non hanno ucciso solo mia madre, ma la madre di un popolo intero» ci dice la giovane via Skype

 ===> clicca qui per l’articolo completo <===

Attentato contro il giornalista Félix Molina

Félix Molina ricoverato al Hospital Escuela di Tegucigalpa (Foto Cofadeh)Aveva appena denunciato LA collusione di politici, imprenditori e militari con il progetto idroelettrico Agua Zarca

Managua, 5 maggio (Rel-UITA | LINyM) -. Lunedì scorso, Il giornalista Félix Antonio Molina, direttore dell’Associazione Alternativas en Comunicación, Alter-Eco, e storico conduttore del programma Resistencia, che ha contribuito a rompere l’accerchiamento mediatico imposto dal regime dopo il colpo di Stato del 2009, è stato vittima di un duplice attentato.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, Molina è stato raggiunto da vari colpi di arma da fuoco mentre si trovava in un taxi. Alcune ore prima, il giornalista era già stato vittima di un attacco simile, però la pronta reazione del tassista aveva evitato che gli aggressori potessero far uso delle armi.

Durante il secondo attacco, uno dei due assalitori si sarebbe rivolto al giornalista dicendogli “questa volta non te la cavi”.

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A Tomas Borge

Tomas Borge ci ha lasciato il 30 aprile 2012, lo ricordiamo con una sua citazione-

“Me siento orgulloso de seguir siendo sandinista, de seguir siendo fiel a la bandera rojinegra de nuestro partido, de seguir siendo fiel a nuestra organización revolucionaria; y morir orgulloso de tener la frente levantada, y no haber sido desleal con mis principios, ni desleal con mis amigos ni con mis compañeros, ni con mi bandera, ni con mis gritos de combate”.

Hasta Siempre Comandante