Nicaragua e Russia stanno preparando accordi di cooperazione in alcuni settori quali la pesca, l’aviazione e la farmacia, ha affermato a RIA Novosti Piotr Pankrátov, rappresentante commerciale dell’ambasciata russa a Managua.
Precedentemente, il primo vicepresidente della Sukhoi Civil Aircraft, Evgeny Andráchnikov, aveva confermato che la compagnia aveva presentato al Governo del Nicaragua proposte per la creazione di una compagnia di bandiera, la cui flotta sarebbe stata composta inizialmente da 5 aerei russi Sukhoi SuperJet 100.
Nel 2014, durante il Foro Economico Internazionale di San Pietroburgo, l’Istituto di Sieri e Vaccini di questa città, la compagnia russa Microgen e l’Istituto Nicaraguense per la Sicurezza Sociale firmarono un accordo per la creazione in Nicaragua di un’impresa mista con il fine di promuovere prodotti immunizzanti russi nei mercati centroamericani.
Secondo Pankrátov, anche il Nicaragua è molto interessato a importare prodotti russi, come macchinari agricoli, automobili e mezzi di aviazione.
Per il consigliere “è il momento migliore per esportare i nostri materiali e i nostri articoli grazie al cambio favorevole”, tuttavia la crisi economica in Russia ostacola la realizzazione di questo progetto perché “per gli esportatori l’accesso al credito è molto difficile o molto dispendioso”.
La presenza del Nicaragua nel mercato russo
Gli esportatori nicaraguensi non sono ancora in condizione di approfittare in pieno dell’embargo alimentare che la Russia ha imposto in risposta alle sanzioni occidentali, ha affermato Pankrátov.
“Ancora non è sfruttato appieno, il problema, nello specifico, consiste nel fatto che i volumi di produzione non sono troppo significativi, per questo è necessario produrre quantità aggiuntive.”
Un’altra difficoltà è dovuta al fatto che i rifornimenti dal Nicaragua alla Russia e viceversa passano per paesi terzi, ha aggiunto.
Parlando del potenziale di esportazione, Pankrátov ha ricordato che il Nicaragua vende tradizionalmente prodotti agricoli di alta qualità, organici, come la carne di manzo, caffè e sigari.
Buone prospettive per la Russia
La partecipazione della Russia nel Sistema di Integrazione Centroamericana (SICA) presenta buone prospettive secondo Pankrátov.
Il rappresentante russo ha precisato che si tratta di “diversi prodotti: alta tecnologia, macchinari, a volte materiali da costruzione e fertilizzanti”.
Il 26 marzo del 2015, il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha sollecitato i suoi omologhi nel SICA per favorire l’adesione della Russia in qualità di osservatore.
Questo status, continua Pankrátov, “significa per noi un dialogo politico con questo sistema di integrazione”.
Il ministro ha aggiunto che, oltre ai contatti politici, la Russia amplierebbe la cooperazione economica con il SICA. Allo stesso tempo osserva che la Russia “non potrà attualmente competere con i soci tradizionali (del SICA)”.
Tutti i paesi dell’America Centrale fanno parte del SICA, un mercato comune che, secondo Pankrátov, funziona realmente. La Russia, ha aggiunto, si accinge a sviluppare in maniera attiva rapporti con la regione.
“L’unica limitazione è che il mercato comune del SICA non è un’unione doganale, il che significa che le merci (…) importate dai paesi terzi non possono circolare liberamente”, ha aggiunto.
Il canale interoceanico del Nicaragua
Lo studio di fattibilità tecnica e economica e le conclusioni riguardanti l’impatto ambientale della costruzione del canale interoceanico in Nicaragua verrà pubblicato probabilmente in maggio, ha assicurato Pankrátov.
“Tutti attendono lo studio di fattibilità, punto chiave per gli investitori e i partecipanti al progetto, ma la Cina continua a rimandare la sua pubblicazione. L’ultima data annunciata è stato il mese di maggio”.
Precedentemente il capo della diplomazia russa, Sergej Lavrov, aveva anticipato che il paese sta considerando la possibilità di partecipare alla sicurezza del canale se le autorità nicaraguensi lo richiedessero.
A questo proposito, Pankrátov ha chiarito che più che le autorità locali sono i cinesi ad avere l’ultima parola.
“Occorre tener conto che la concessione è in mano alla Cina al 100%, per questo saranno loro che prenderanno decisioni sopra appalti, investimenti, ecc…”, ha sottolineato il rappresentate.
I lavori di costruzione del canale sono iniziati il 22 dicembre, il loro costo si attesta sui 50.000 milioni di dollari. Il principale investitore è l’impresa cinese HKND.
Si prevede che il canale permetterà il passaggio di circa 5.100 imbarcazioni all’anno che non impiegheranno più di 30 ore per transitarvi.
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