Nicaragua 6 luglio, impressionante mobilitazione della Forza Sandinista
Di Jorge Capelán.
(foto in fondo alla pagina)
managuaconamor.blogspot.com
Una marea di persone, questo è ciò che questo fine settimana si è mobilitato a Managua e León a sostegno del governo sandinista.
Abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a due manifestazioni di impegno rivoluzionario, di sostegno massivo organizzato dal Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN).
La commemorazione di sabato del Replegue (ritirata strategica) che ha determinato il trionfo della Rivoluzione Popolare Sandinista). Da Managua a Masaya, una carovana gigantesca di 30 chilometri accompagnata da migliaia e migliaia di persone a piedi è stata tale che molti hanno dovuto fermarsi circa 10 chilometri prima di raggiungere la destinazione, perché non c’era modo di entrare nella Città dei Fiori (Masaya).
Le opposizioni hanno detto che la città di Masaya l’anno scorso era stata insurrecta (occupata) contro il governo sandinista”. Quindi da dove sono apparsi i quasi 30 mila sandinisti che hanno partecipato alla commemorazione, nella loro città? Come si organizza un’insurrezione contro migliaia di “agenti del regime”, “dipendenti pubblici” e “cittadini forzati”?. Come si “costringe” così tante persone a marciare? Più di 70.000 persone hanno partecipato al El Repliegue.
Se andiamo a León, domenica 7 luglio si è commemorato il 40 ° anniversario della presa del Fortino di Acosasco, uno degli ultimi fortini della dittatura di Somoza quale azione ha segnato la liberazione definitiva della prima capitale della rivoluzione sandinista, siamo stati nel cuore del quartiere indigeno Subtiava con le famiglie del sandinismo storico.
Come Monimbó a Masaya, anche lì l’anno scorso hanno detto che la popolazione si era “ribellata” contro il sandinismo. La menzogna del “colpo soave” è stata rivelata in tutta la sua miseria.
Più di 15 mila leonesi hanno marciato per diversi chilometri a sostegno della rivoluzione sandinista e hanno giurato che i responsabili del golpe dello scorso anno “non hanno potuto ne potranno”, mai, privare il popolo della libertà e della pace conquistate a costo di tanto sangue e sacrifici. E quello era a León, perché a La Paz Centro c’era una grande marcia cittadina in memoria degli Eroi e dei Martiri di Pancorva, dove membri del Fronte Occidentale del FSLN combatterono una battaglia decisiva contro la Guardia Nazionale di Somoza.
In realtà, i sandinisti sono più uniti che mai, a tutti i livelli consapevoli che il compito di difendere la pace e la libertà è di tutti, di tutte le generazioni e di tutte le regioni. Il popolo sandinista e il popolo del Nicaragua sono vaccinati contro il colpo di stato.
La destra golpista, insieme a suoi complici decisi a ignorare la loro sconfitta ed a continuare la destabilizzazione del paese, camminano verso la totale irrilevanza guadagnandosi il disprezzo della gente. Alcuni settori sociali, che usano i veleni dei media come La Prensa, El Nuevo Diario, radio Corporation Confidencial, CNN e le reti sociali tossiche, vivono in una realtà parallela in un triste sradicamento del mondo che li circonda.
Per questi settori è un risveglio amaro, e si deve capire quanto difficile è per loro accettare che hanno scelto un’opzione sconfitta e sbagliata, che hanno sostenuto e giustificato l’esecuzione di crimini orribili nel nome di quella causa . Questi settori dovranno riconciliarsi con ciò che hanno fatto ed essere in grado di riappacificarsi con il resto della società. Un processo lungo e amaro.
Le immense manifestazioni di questo fine settimana sono state solo il preludio di quello che succederà il 19 luglio; sia con un’unica manifestazione centrale a Managua sia con degli atti in tutte le città, la dimostrazione di forza della Rivoluzione Sandinista e il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale sarà enorme, la più grande nella storia.
Traduzione C. A
Il Repliegue: ritirata strategica.
In Nicaragua, è stata una manovra militare sandinista che ha facilitato il rovesciamento della dittatura di Somoza nel 1979.
Foto cortesia
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