Il 16 novembre 2017 a Managua è iniziato il corso di Formazione Sindacale per i lavoratori e lavoratrici delle imprese “maquillas”, Zona Franca.
Il progetto, in memoria di Adriano Cernotti è sostenuto dall’Associazione Italia Nicaragua in collaborazione con la Federazione Nazionale del Sindacato Tessili (Fesitex) Nicaragua.
L’obiettivo è realizzare formazione su Legislazione del lavoro e diritti delle donne lavoratrici con il proposito di promuovere il riconoscimento di tali diritti, facilitando processi di trasformazione delle relazioni di potere nel mondo del lavoro.
Cosa sono le “maquilas” in Nicaragua?
La comprensione passa per la definizione convenzionale di zone franche, che si basa su un criterio di “status” doganale, è una zona di fabbricazione per l’esportazione. Un enclave all’interno di un territorio doganale nazionale, situata generalmente vicino ad un porto o ad un aereoporto internazionale, in cui si introduce capitale straniero, beni, pezzi e materiale senza tasse. I beni importati semilavorati si trasformano nella zona e poi si esportano a loro volta in un altro luogo, nuovamente senza interventi delle autorità doganali del paese di consumo. La maggior parte dei ruoli da operai sono svolti da donne.
In un ambiente in cui l’esclusione è la normalità per le donne, il loro basso livello di educazione e la loro abilità per la confezione di capi di vestiario (attività della maggior parte delle fabbriche) si converte in mano d’opera docile, capace di accettare di lavorare in quelle condizioni, si osserva tuttavia un continuo incremento di lavoratori uomini nelle maquilas-
Si osserva anche come l’industria maquiladora impone alla donna lavoratrice il suo ritiro dall’ambiente lavorativo a un’età molto giovane. Normalmente una donna comincia a lavorare nel settore a partire dai 18 anni e la maggior parte si vede obbligata a lasciare il lavoro prima dei 35 anni. A causa della scarsa scolarità e della loro esperienza nel ramo, è impensabile che possano trovare un altro impiego diverso da lavori domestici, nonostante molte donne avessero iniziato a lavorare nelle maquilas per evitare questo tipo di lavoro.
Finora permane una continua discriminazione della donna nei settori delle maquiladoras e del lavoro domestico, da parte dei loro datori di lavoro. Mentre le lavoratrici delle maquiladoras di principio godono di meccanismi di protezione legale identici a quelli applicabili ad altri lavoratori, esistono denunce di abuso in questo settore, dove non c’è sindacato, consistenti in estesi orari di ore di straordinario obbligatorie, cattive condizioni di lavoro, molestie, uniti a mancanza di un’adeguata ispezione o supervisione da parte del Ministero del Lavoro.
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