Cuba e Nicaragua… si covano golpe silenziosi?

Ana Margarita Vijil e Manuel Cuesta (Foto Mrs)Le leadership non sono né autonome, né autoctone, né genuine

Managua, 15 settembre (Carlos Agatón | LINyM) -. L’Istituto nazionale democratico per gli affari internazionali, Ndi, continua a essere una delle agenzie governative che gli Stati Uniti utilizzano per convogliare fondi verso gruppi di “oppositori”, in quei Paesi in cui si cerca di promuovere un cambio di governo, come per esempio a Cuba e in Nicaragua.

L’Ndi dispone di diversi progetti che servono a mascherare il vero obiettivo: formulare piani eversivi e di destabilizzazione contro governi progressisti, tra cui spiccano i programmi che promuovono la formazione di nuovi giovani leader politici. L’agenzia nordamericana spende in Nicaragua più di 5 milioni di dollari all’anno, mentre a Cuba la cifra è ancora più elevata.

L’ultima attività che rientra in questa strategia si è svolta durante la convention democratica di Philadelphia in luglio. Gli uffici dell’Ndi a Washington hanno infatti speso circa un milione di dollari per organizzare il cosiddetto Foro internazionale dei leaders (ILF), con il proposito di facilitare l’incontro e lo scambio di idee tra attivisti politici della “società civile” di diverse nazioni del mondo.

Tra gli invitati più “illustri” c’erano Manuel Cuesta Morua, uno dei principali esponenti della controrivoluzione cubana, portavoce di Arco Progresista e membro della Tavola dell’unità d’azione democratica, e la nicaraguense Ana Margarita Vijil, attuale presidente del Movimento per il rinnovamento sandinista. Vijil era, fino a poco tempo fa, anche una nota attivista della Coalizione nazionale per la democrazia e del Movimento cittadini per la libertà. L’ennesima divisione interna dell’opposizione nicaraguense ha portato all’esclusione del suo partito da questi spazi di alleanza.

All’interno dell’attività, l’Ndi ha dato spazio a Cuesta e Vijil affinché potessero spiegare quella che, secondo loro, è la dura realtà che vive la popolazione cubana e quella nicaraguense, in lotta per ristabilire la democrazia e i diritti civili e politici nei due Paesi, in vista anche delle elezioni che si svolgeranno questo novembre in Nicaragua e nel 2018 a Cuba.

In questo modo si evidenzia la vera natura della politica dell’ amministrazione Obama. Da una parte promuove l’avvicinamento e le buone relazioni con entrambi i Paesi, dall’altra aumenta i fondi per finanziare progetti sovversivi e forgiare nuovi leader dell’opposizione politica.

Ma che cosa accomuna il controrivoluzionario cubano Manuel Cuesta e un membro dell’opposizione nicaraguense come Ana Margarita Vijil, per godere dell’attenzione privilegiata dell’Ndi? Una sola cosa: entrambi sono mostri creati dagli Stati Uniti per gli Stati Uniti.

Cuesta Morua è figlio della controrivoluzione cubana. La sua età gli ha impedito di partecipare ai corsi di leadership promossi dall’Ndi, che in cambio lo ha premiato affidandogli il ruolo di oratore principale sul tema della polemica razziale a Cuba.

anamad

Ana Margarita è una ex-borsista Fulbright. Si è educata negli Stati Uniti ed è stata un’eccellente alunna dei corsi di leadership e formazione politica giovanile finanziati sempre dall’Ndi. Nel tentativo di promuovere la “transizione in Nicaragua”, gli Stati Uniti hanno contribuito fin dall’inizio a lanciarla come opinion leader, ruolo che svolge attraverso la sua carica istituzionale nel Mrs.

Entrambi dicono di “rappresentare le minoranze”, ammirano il modello nordamericano e si autoproclamano “attivisti per la pace”. Sono soliti denunciare la mancanza di democrazia, la violazione dei diritti politici e civili sia in Nicaragua che a Cuba.

Manuel Cuesta difende il progetto sovversivo Otro 18 e l’urgenza di una riforma costituzionale a Cuba. Ana Margarita Vijil giura sull’illegittimità del governo Ortega e su quella delle prossime elezioni di novembre e cerca sostegno internazionale agli appelli all’astensione lanciati dall’opposizione. Prima di convertirsi in detrattori del governo, entrambi sono stati militanti della gioventù rivoluzionaria nei rispettivi paesi.

Si considerano leader di una fantomatica “nuova sinistra” della regione e militano in partiti d’opposizione finanziati dagli USA. Sono vicini ai circoli del potere statunitense, in particolare a congressisti di estrema destra e di origine cubana come Ileana Ros-Lehtinen e l’ex candidato presidenziale repubblicano  Marco Rubio.

Questi canali permettono loro di avere importanti interlocutori e di accedere ai finanziamenti dell’Ndi, della Ned (Fondazione nazionale per la democrazia) e dell’Iri (Istituto repubblicano internazionale). Godono inoltre di una notevole visibilità sui principali media internazionali, attraverso i quali lanciano appelli alla comunità mondiale affinché presti maggior attenzione al “dramma” che vivono la popolazione cubana e quella nicaraguense.

Durante i loro discorsi spiegano come formare giovani leader e difendere i diritti umani, come promuovere la mobilitazione sociale come mezzo per opporsi a “governi dittatoriali”, la lotta per istituzionalizzare le organizzazioni e i movimenti che dirigono, la necessità di un cambio di governo, la richiesta di riforme elettorali e costituzionali nei loro Paesi.

Conclusione

Queste leadership, non sono né autonome, né autoctone, né genuine.

Sono dei calchi del modello originale di “leader sociale” creato dall’Istituto Albert Einstein  durante le Rivoluzioni Colorate, i golpe silenziosi, i processi di transizione a partire dalla “società civile” e le indagini di Gene Sharp.

Traduzione: Giampaolo Rocchi