Sarà la settima volta in 32 anni. L’opposizione sceglie un ex contra.
Non ci sarà osservazione elettorale, solo accompagnamento di esperti
Managua, 6 giugno (LINyM) -. Il presidente nicaraguense Daniel Ortega sarà il candidato del Fronte sandinista di liberazione nazionale, Fsln, e dell’Alleanza Unita Nicaragua Trionfa alle elezioni generali del prossimo 6 novembre. L’hanno deciso, all’unanimità, gli oltre 1900 delegati che sabato scorso hanno preso parte al VI Congresso sandinista nazionale “Comandante Tomás Borge Martínez”.
Per Daniel Ortega, che a novembre compirà 71 anni, sarà la settima candidatura in 32 anni (1984-2016) e avrà la possibilità di ricoprire per la quarta volta la carica presidenziale, la terza consecutiva. A permettere la nuova candidatura è stata la riforma costituzionale del 2014, che ha dato il via libera alla rielezione presidenziale continua e indefinita – prima era limitata a due periodi non consecutivi – e che consegna la vittoria al candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti.
“Il nostro impegno con la popolazione è sempre lo stesso: continuare e migliorare quello che abbiamo iniziato a fare dal 2007. Da noi si aspetta che garantiamo la pace, la stabilità, la sicurezza, che continuino i programmi socio-produttivi e quelli alimentari, che si proceda con la costruzione di nuove infrastrutture, che continui a migliorare la salute e l’educazione”, ha detto Ortega.
“Siamo la sola forza politica in grado di garantire la continuità della pace e la ricerca del consenso, elementi che assicurano la stabilità socioeconomica nel paese”, ha aggiunto.
Il Congresso ha approvato altre tre risoluzioni, con le quali si concede a Ortega la facoltà di scegliere il candidato alla vicepresidenza, di dare continuità alla politica di alleanze e di definire la lista dei candidati e delle candidate del Fsln alla Asamblea Nacional e al Parlamento Centroamericano. Riserbo assoluto su chi potrebbe essere la persona che lo accompagnerà in questa nuova avventura elettorale, anche se non sarebbe una sorpresa se fosse una donna visto le politiche sulle pari opportunità nell’accesso alle cariche elettive promosse dal partito e governo sandinista.
Sondaggi favorevoli al Fsln
Secondo l’ultimo sondaggio dell’istituto d’indagine demoscopica M&R Consultores, a sei mesi dalle elezioni il presidente Ortega continua a godere di un ampio consenso tra la popolazione nicaraguense e raccoglie il 63,7% delle intenzioni di voto. Il 24% degli intervistati si è dichiarato indeciso e solo il restante 12,3% voterebbe per l’opposizione.
Chi ha detto di voler votare per Ortega e il Fsln ha assicurato che l’attuale governo e il partito si occupano dei problemi reali delle persone e propongono soluzioni credibili (58,5%). Più del 64% ha invece detto che infondono fiducia per il futuro. M&R Consultores ha inoltre spiegato che Ortega e il partito rojinegro hanno uno zoccolo duro del 43% e un margine di crescita che li potrebbe proiettare al 69%.
Ortega è stato rieletto nel 2011 con il 62,45% dei voti.
No all’osservazione elettorale
Durante il suo intervento davanti ai delegati del VI Congresso sandinista, il presidente nicaraguense ha eliminato qualsiasi dubbio circa la presenza o meno di osservatori elettorali per le elezioni di novembre. “Qui è finita l’osservazione. Che vadano a osservare i propri paesi. Che vadano a sistemare le cose a casa loro dove ci sono livelli alti di violenza, delinquenza e razzismo”, ha detto.
Durante la convocazione alle elezioni presidenziali fatta dai magistrati del Consiglio supremo elettorale, il presidente di questo organo dello Stato, Roberto Rivas, ha presentato gli esperti elettorali – quasi tutti magistrati latinoamericani con una vasta esperienza in questo campo –che accompagneranno l’intero processo. Nessun accenno a un possibile invito, come nel passato, a missioni d’osservazione dell’Organizzazione degli stati americani, dell’Unione europea o del Centro Carter.
Contro le dichiarazioni di Ortega si sono scagliati i partiti e movimenti di opposizione riuniti nella Coalizione nazionale per la democrazia, Cnd, i quali assicurano che l’osservazione elettorale è prevista dalla Legge Elettorale.
“Voi siete magistrati. Non violate la legge solamente perchè ve lo dice Ortega”, ha detto Eduardo Montealegre, coordinatore de la Cnd, durante la convention straordinaria del Partito liberale indipendente, Pli, che ha scelto i candidati da opporre a Ortega.
Opposizione divisa e con poche proposte
Luis Callejas, ex medico della Contra durante la guerra civile degli anni 80 e attuale deputato del Pli, è stato confermato come candidato alle elezioni presidenziali di novembre. Sarà accompagnato da Violeta Granera, figlia di un senatore somozista e direttrice della ong Movimiento por Nicaragua, con ottimi legami con i settori ultraconservatori nordamericani. Da sempre ferrea oppositrice del governo sandinista ed elemento di spicco della cosidetta società civile.
La convention del Pli è servita ai candidati per mandare i primi messaggi. “Io sono medico e so cosa vuole dire essere sani. La dittatura di Ortega è un cancro e bisogna estirparlo”, ha detto Callejas. Granera ha rincarato la dose. “Sono sicura che nessuno di voi legittimerà questa nuova farsa elettorale. Sono disposta ad accompagnare la coalizione e la cittadinanza in azioni concrete di resistenza civica. L’unica via possibile è quella di elezioni libere e trasparenti”.
Divisa e litigiosa, l’opposizione si è frammentata col passare degli anni. Lo stesso Pli è diviso in quattro fazioni che si contendono la personalità giuridica e la rappresentanza legale del partito. Quasi nulla è stato anticipato su quello che sarà il programma di governo.
Il 6 novembre circa 3,6 milioni di nicaraguensi saranno chiamati a eleggere un presidente e un vicepresidente della Repubblica, 90 deputati alla Asamblea nacional e 20 al Parlamento centroamericano. La campagna elettorale iniziarà ufficialmente il 20 agosto e durerà 75 giorni.
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