MEMORIA – 21 febbraio 1934 AUGUSTO CÉSAR SANDINO

21.feb34.sandinoLeader popolare nicaraguense, viene assassinato a tradimento da Somoza.
“Nel 1933, i marines, umiliati, se ne andarono dal Nicaragua.
Se ne andarono, ma rimasero.
Al loro posto, lasciarono Anastasio Somoza e i suoi soldati, allenati dagli invasori per fare i supplenti.
E Sandino, vittorioso nella guerra, fu sconfitto nel tradimento.
Nel 1934 cadde in un’imboscata.
Doveva accadere a tradimento.
“La morte non va presa sul serio”, gli piaceva dire. “E’ solo un momentino di disgusto”.
E passò il tempo, e anche se il suo nome fu proibito, e proibita fu la sua memoria, quarantacinque anni dopo i sandinisti fecero cadere la dittatura del suo assassino e dei figli del suo assassino.
E allora il Nicaragua, paese piccino, paese scalzo, poté commettere l’insolenza di resistere, per dieci anni, all’assalto della maggiore potenza militare del mondo. Quando cadde a partire dal 1979, grazie a quei muscoli segreti che non figurano in nessun trattato di anatomia”.
(Eduardo Galeano).