Ciudad de México, 25 de Septiembre de 2015 A.V.
Alejandro Villamar /RMALC
Il TTP sta attraversando un momento critico. Nonostante la straripante propaganda e il falso ottimismo trans-nazionale e di governo abbiano tentato di nascondere le battaglie sociali di pressione politica, gli argini si sono rotti.
Essendo il TTP (accordo Trans-Pacifico) un progetto promosso per difendere gli interessi del capitale trans-nazionale, è naturale la resistenza manifestata dai sindacati e dalle organizzazioni sociali, mentre lo è meno la spropositata protesta e, addirittura, le minacce mosse da i potenti gruppi imprenditoriali trans-nazionali dell’area NAFTA.
I sindacati del settore di automobili e parti di ricambio di Canada, Stati Uniti e Messico hanno vivamente protestato per la minaccia di maggiori perdite di posti di lavoro, anche in imprese connesse, come risultato di una voluta riduzione della quantità minima di materiali prodotti nella regione, che genererà uno tsunami di importazioni dagli altri paesi.
Allo stesso tempo, le associazioni dei manifatturieri di auto e parti di ricambio di questi tre paesi, con preoccupazioni simili a quelle dei sindacati, si sono fatte sentire e stanno cercando il supporto di influenti legislatori in Canada e Stati Uniti, coscienti del clima pre-elettorale favorevole(i).
Di fronte al fondamentalismo ideologico e all’indifferenza al richiamo sociale dei negoziatori di governo e dei loro consiglieri trans-nazionali, che insistono nel mantenere le loro posizioni in vista di arrivare ad un accordo finale(ii), voci corporative nuove e potenti si sono levate a sostegno di questa lotta.
Poiché ai tecnocrati piace parlare di “catena del valore”, il 21 settembre scorso i ministri dei tre paesi hanno ricevuto una letta firmata dall’American Iron and Steel Institute (AISI), dal Canadian Steel Producers Association (CSPA) e dal Mexican Iron and Steel Industry Chamber (Canacero)(iii). Il messaggio è semplice : “Ci è stato riportato che nel TTP si sta prendendo in considerazione un più basso valore regionale per le automobili e le parti per automobili. I nostri membri sono fortemente contrari.”
Il giorno dopo, i sindacati del NAFTA hanno inviato un’altra lettera ai prudentissimi ministri, avvisandoli che, piuttosto che preoccuparsi di concludere le trattative sul TTP, dovrebbero “rifiutare l’agenda commerciale corporativa e invece dedicarsi alle vite e al sostentamento delle famiglie di lavoratori dell’America del Nord”(iv).
La proposta contenuta nella Carta della Federazione Americana del Lavoro fatta dal Congress of Industrial Organizations (AFL-CIO), dal Canadian Labour Congress e dal National Workers’ Union (UNT) del Messico, sostiene che il TTP deve:
“Promuovere una soluzione alla mancanza di lavoro soddisfacente (termine che, d’accordo con la ILO, include, oltre a un buon salario e buone condizioni lavorative, libertà di associazione a altri diritti fondamentali dei lavoratori, sicurezza sociale, stabilità e dialogo sociale) in maniera sostenibile, ricostruire le nostre economie tramite il rafforzamento del mercato interno, aumentando il potere d’acquisto dei lavoratori e superare le asimmetrie tra i nostri paesi attraverso la distribuzione equa del lavoro produttivo. (testo completo nei link annessi)
Nonostante la tradizionale promessa dei neoliberali per cui non accetterebbero mai, in nessuna circostanza, qualcosa che intaccherebbe negativamente gli interessi dei lavoratori, come è stato detto esplicitamente da Ed Fast, ministro del commercio canadese, i membri del maggior sindacato del settore privato in Canada, i sindacalisti di FIOR (automotive), hanno deciso di prendere in contropiede i candidati conservatori (dell’attuale governo a rischio di ricambio) chiedendo pubblicamente di esplicitare la loro posizione riguardo il TTP(v).
In precedenza, gli imprenditori messicani che erano sopravvissuti al TCLAN, come quelli del castigato e catatonico settore tessile, o come quelli dello zucchero o dei latticini, hanno manifestato ai media la loro preoccupazione per il corso delle trattative (vi), anche se alcuni di loro, che hanno partecipato nei “camerini” della trattativa, continuano a sperare ingenuamente ed opportunisticamente nella possibilità che i negoziatori messicani li favoriscano e in questo modo ne escano meno danneggiati.
Molte altre piccole e medie imprese, raggruppate nella Asociación Nacional de Importadores y Exportadores de la República Mexicana (ANIERM) hanno chiesto al governo federale di “aprire la partecipazione alle piccole e medie imprese poiché sono le più rappresentative, in modo da non concentrare il dialogo e l’accordo solo sulle grosse compagnie” (vii)
Mentre altri, come l’Asociación Mexicana de Laboratorios Farmacéuticos (Amelaf) and the Asociación Mexicana de Fabricantes de Genéricos (Amegi) (settore farmaceutico) hanno rifiutato l’accordo sulla proprietà intellettuale e la proposta trans-nazionale sulle patenti (viii), l’industria digitale, in voce della Asociación Mexicana de Internet (Amipci) (ix), reclama la libertà di internet e rifiuta le riforme alla Legge di Proprietà industriale, secondo i canoni del TTP.
Entrambi i settori hanno inoltre optato per costruire alleanze globali con i loro corrispettivi nel mondo (La Alianza internacional de medicamentos genéricos) e anche reti civili come il capitolo messicano di Internet Society, Articolo 19, la Electronic Frontier Foundation, e il Registro de Direcciones de Internet de América Latina y el Caribe (LACNIC) (x)
Questo aumento di pressione sociale può aiutare a capire come mai il presidente alla Casa Bianca abbia telefonao al Presidente messicano il 23 di Settembre, e, immediatamente e stranamente, abbaino entrambi annunciato pubblicamente (xi) che “Hanno discusso la situazione delle trattative per il Transpacific Strategic Agreement of Economic Association e dell’importanza di portarle a una rapida conclusione”.
In ogni caso nulla è stato ancora deciso, nemmeno con i neoliberali trans-nazionalizzati al potere in Messico. L’incertezza è alimentata, da un lato, dal fatto che la credibilità del governo messicano è a terra, a causa delle mancate promesse di riforme strutturali, e dunque è difficile pensare che la grande impresa si beva una nuova e palese bugia del libero commercio o che la maggioranza del popolo la supporti.
D’altra parte le proteste e le pressioni spropositate provengono anche da organizzazioni e imprenditori che sono parte integrante dei “poteri effettivi”, che hanno sostenuto e sfruttato fino ad ora la politica economica dominante. Sono imprenditori del settore chiave del modello esportatore. Non a caso l’ambasciatore messicano in Canada, in pieno clima elettorale, in maniera inusuale, ha dichiarato alla stampa canadese che “è una priorità per il Messico preservare il settore automobilistico negli accordi del TTP”(xii). Siamo quindi in una situazione dove l’oligarchia messicana concorda con la sua controparte in Canada e Stati Uniti nel vedere una minaccia ai loro piani e alle loro fortune nella trattative per il forma attuale del TTP.
Tra questi vi sono imprenditori membri della infame classifica Forbes e influenti possessori di imprese di successo, capi di settori economicamente importanti come le parti per auto, o di commercio (in particolare, A. Madero Bracho-RASSINI), o acciaierie (A. Ancira Elizondo-AHMSA, Rufino Vigi Gpo-ICH), compagnie di zucchero (J. Gallardo Turlow-Cultiba-Gpo Azucarero Mexico) o di prodotti caseari (Eduardo Tricio Haro-Gpo Lala), molti dei quali sono stati ex-presidenti o partner nel gruppo imprenditoriale che negoziò il NAFTA ed altri trattati. Questi oppositori all’attuale forma del TTP sono membri di spicco dell’oligarchica Consejo de Hombres de Negocios , e della direzione del potentissimo gruppo Carso, capitanato dal multimilionario transnazionale Carlos Slim; tutti quelli invischiati nella rete finanziaria sono stati convertiti in membri del governo ombra del Messico.
Così come Obama ha perso potere politico per imporre il TTP, non solo per l’usura nell’esercizio del potere, ma anche per la crescente egemonia di altre forze politico-finanziarie e sociali, anche Peña Nieto e il suo timoniere Ildefonso Guajardo Villareal, guardando le proporzioni, devono soppesare molto bene se continuare a scommettere sul passato o riconoscere che a quelli che rappresentano non interessa perdere quello che hanno guadagnato per un progetto di un mega-trattato di libero commercio che non li rappresenta in maniera soddisfacente.
Così il TTP seguirà nell’incertezza, ma la guerra continua e i popoli devono approfittare di queste contraddizioni, ma soprattutto far crescere l’opposizione frontale a questo modello. Per il popolo non si tratta solamente di cambiare alcuni aspetti o alcuni termini dell’accordo, ma anche di abbandonare un modello lasciato alle forze del mercato, ovvero alla legge del più forte.
Come RMALC e altre reti sociali hanno detto: il problema non sono solo i termini dell’accordo, ma il modello stesso del libero commercio.
http://www.alainet.org/es/articulo/172646
[1] Auto talks underway as TPP clock ticks down. Peter Mazereeuw. Last Updated: Tuesday, 09/15/2015http://www.embassynews.ca/news/2015/09/11/auto-talks-underway-as-tpp-clock-ticks-down/47576 (Open letter from MEMA, the AMPA and the Mexican National Automotive Parts Association to TPP Negotiatiors from Canada, the United States and Mexico. Sept. 8)
[2] Canada must be part of Pacific pact, automakers might suffer: PM. Thu Sep 17, 2015 10:33pm EDT
http://www.reuters.com/article/2015/09/18/trade-tpp-canada-idUSL1N11O02K20150918
[3] Piden replicar reglas de origen del TLCAN en TPP. Acereros de México, Estados Unidos y Canadá demandan que se mantenga el nivel de 62.5% que se aplica entre estos países, frente a la postura de los gobiernos de EU y Japón de llevarlo a 50 por ciento. Roberto Morales. 23/09/2015 |http://eleconomista.com.mx/industrias/2015/09/23/piden-replicar-reglas-origen-tlcan-tpp: 23/09/2015http://www.eluniversal.com.mx/articulo/cartera/economia/2015/09/23/tpp-pretende-reducir-porcentaje-de-insumos-para-autos
Canada heads to TPP talks in Atlanta with key auto content issue unresolved. Steve Chase. Sep. 23, 2015 The Globe and Mail. http://www.theglobeandmail.com/news/politics/canada-confirms-presence-at-tpp-talks-in-atlanta/article26511138/
[4] No Amount of Negotiations Make TPP a Good Deal for Working People. September 24, 2015
[5] Unifor, autoworkers want Tory candidates to state views on Trans-Pacific Partnership. CBC News Posted: Sep 23, 2015
[6] AHMSA amenaza con segundo recorte si SE no detiene acero chino. 24.06.2015
Piden en TPP igualdad para México. Verónica Gascón / (16 julio 2015)http://www.reforma.com/negocioscom/Documentos/Documento.aspx?id=1693976
Busca industria textil protegerse en el TPP. Ulises Díaz / (29 julio 2015)http://www.reforma.com/negocioscom/Documentos/Documento.aspx?id=1697923
Utilizará México las cuotas para TPP. Ulises Díaz / (05 agosto 2015)http://www.reforma.com/negocioscom/Documentos/Documento.aspx?id=1699529
Complican Vietnam y EU a textileros mexicanos en TPP. Ulises Díaz / (17 agosto 2015)http://www.reforma.com/negocioscom/Documentos/Documento.aspx?id=1702582
Productores de azúcar de México buscan limitar acceso de Australia a EU en TPP. Reuters. 08.09.2015
Temen impacto en azúcar por TPP. Frida Andrade / (14 agosto 2015)http://www.reforma.com/negocioscom/Documentos/Documento.aspx?id=1701816
Piden 10 años de arancel para arroz. Frida Andrade / (14 agosto 2015)http://www.reforma.com/negocioscom/Documentos/Documento.aspx?id=17018168
[7] México apuesta a una mayor integración con América del Norte. Notimex /12.08.2015.
[8] Genéricos diluirán éxito en México con nuevo Acuerdo Pro Patentes. Octavio N. Cervantes. 16/05/ 2014
http://elsemanario.com/52832/genericos-diluiran-exito-en-mexico-con-nuevo-acuerdo/
TPP retrasará entrada de 5 mil medicamentos genéricos en México. Ilse Santa Rita. 19.06.2014
Reclaman a Guajardo derechos de autor. Dayna Meré / (08 julio 2015)http://www.reforma.com/negocioscom/Documentos/Documento.aspx?id=1691906
Busca TPP extender patentes a 28 años. Norma Zúñiga / (01 septiembre 2015)
http://www.reforma.com/negocioscom/Documentos/Documento.aspx?id=1706497
TPP: ¿por qué quieren ampliar las patentes? Gustavo Leal F.*
http://www.jornada.unam.mx/2013/01/19/opinion/016a1pol
[9] TPP y leyes de propiedad intelectual preocupan a industria de Internet. Julio Sánchez Onofre. 07/04/ 2015.
[10] Prometen “socializar” TPP ante acusaciones de secrecía .. Julio Sánchez Onofre. 03/08/2015
http://eleconomista.com.mx/tecnociencia/2015/08/03/prometen-socializar-tpp-ante-acusaciones-secrecia
[11] Dialogan los presidentes Enrique Peña Nieto y Barack Obama. (23-09-2015)
Obama y Peña Nieto discuten aspectos del Acuerdo TPP. Reuters. Forbes Staff 23/09/2015
http://www.forbes.com.mx/obama-y-pena-nieto-discuten-aspectos-del-acuerdo-tpp/
[12] Auto talks underway as TPP clock ticks down. Negotiators must meet before October, says Mexican ambassador. 15/09/2015. http://www.embassynews.ca/news/2015/09/11/auto-talks-underway-as-tpp-clock-ticks-down/47576
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.