Convergenza contro il Continuismo mobilitata a livello nazionale
Managua, 6 settembre (di Giorgio Trucchi | Rel UITA)
Migliaia di persone hanno risposto alle manifestazioni convocate nei giorni scorsi dalla Convergenza contro il Continuismo in vari punti dell’Honduras. Tre le principali rivendicazioni: frenare l’avanzata delle Zone di impiego e sviluppo economico (Zede), difendere la sovranità nazionale ed esigere il rispetto dei diritti umani. Di questa giornata di resistenza abbiamo parlato con Bertha Oliva, coordinatrice del Comitato dei familiari dei detenuti scomparsi in Honduras (Cofadeh).
“È stato un successo. La risposta della popolazione è stata molto buona. Abbiamo iniziato a perdere la paura. Quella stessa paura che ci hanno messo addosso con la pandemia, con la repressione della protesta, con la criminalizzazione di chi difende i diritti e che ci ha paralizzato per più di un anno.
La gente è scesa in strada e ha partecipato. C’erano tanti settori, tanti colori, tanta voglia di riprendersi le piazze, di dimostrare che in Honduras siamo ancora vivi e continuiamo a lottare”, ha detto Oliva.
Le attività si sono svolte nell’ambito della Giornata internazionale delle vittime di sparizioni forzate e della Giornata nazionale dei detenuti scomparsi e sono state promosse dalla Convergenza contro il continuismo, in collaborazione con Cofadeh, Comitato nazionale per la liberazione dei detenuti politici in Honduras, Coalizione contro l’impunità e Rel UITA.
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