Guatemala, istituzioni sotto scacco
Mobilitazioni e proteste contro l’alto costo della vita, la corruzione e la persecuzione politica
Managua, 18 agosto (di Giorgio Trucchi | LINyM) -.
Negli ultimi mesi si sono moltiplicate in Guatemala le manifestazioni di protesta contro quella che viene considerata una vera e propria deriva totalitaria, caratterizzata dall’assalto alle istituzioni da parte del cosiddetto ‘patto dei corrotti’, che riunisce oligarchia e settori ultraconservatori della società guatemalteca.
L’escalation repressiva, che va di pari passo con la militarizzazione della vita civile, è caratterizzata dalla sistematica persecuzione di attivisti sociali, difensori della terra e dei beni comuni, studenti, comunicatori sociali, giornalisti, operatori di giustizia e oppositori politici.
La recente frode alle elezioni per la scelta delle nuove autorità dell’università pubblica San Carlos de Guatemala (USAC), così come gli attacchi furibondi a giudici e pubblici ministeri, sono segnali evidenti del deterioramento delle istituzioni democratiche del paese centroamericano.
Una situazione che è diventata ancora più drammatica con la crisi economica causata dalla pandemia, l’impatto di due uragani (Eta e Iota) e l’incapacità, negligenza e disinteresse delle autorità di far fronte alle avversità.
Per questo motivo, lo scorso 9 e 11 agosto, l’Assemblea sociale e popolare del Guatemala, un organismo che riunisce un ampio spettro di organizzazioni, ha indetto uno ‘sciopero plurinazionale’ contro l’alto costo della vita, la corruzione, l’impunità, la cooptazione delle istituzioni e la criminalizzazione di lotta sociale.
Dalla regressione al consolidamento autoritario
Dopo la firma degli accordi di pace (1996), il Guatemala ha promosso una serie di azioni che hanno consentito cambiamenti significativi nel sistema giudiziario.
Queste riforme hanno facilitato i procedimenti penali contro ex militari che hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani durante il lungo conflitto armato interno, nonché di membri dell’élite politica e dell’oligarchia nazionale coinvolti in casi di corruzione, traffico di influenza e impunità.
La reazione ai processi e alle condanne di soggetti che storicamente hanno goduto di totale impunità, non solo è stata immediata, ma ha anche generato un’accelerazione senza precedenti dell’autoritarismo nel paese.
“Durante gli ultimi quattro anni abbiamo assistito a un’intensificazione del processo regressivo, mentre ora siamo già entrati in una fase di consolidamento dello Stato autoritario”, spiega Jorge Santos, coordinatore generale dell’Unità per la protezione dei difensori dei diritti umani in Guatemala (Udefegua).
Per analizzare e capire meglio cosa stia accadendo in Guatemala, Udefegua ha sistematizzato alcuni indicatori.
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