COLOMBIA : Moglie di cortero de caña gravemente ferito chiede giustizia

lzapata “Per esigere il rispetto dei suoi diritti mio marito lotta ora contro la morte”

Anserma, 16 marzo (Rel-UITA | LINyM)-. Carlos Ossa Trejos, delegato della sezione La Virginia del Sindacato nazionale dei lavoratori dell’industria agricola, Sintrainagro, continua a dibattersi tra la vita e la morte dopo la repressione brutale della polizia antisommossa colombiana, Esmad, contro centinaia di corteros de caña (tagliatori di canna da zucchero) dello zuccherificio Risaralda in sciopero. Sua moglie assicura che la sua unica colpa è stata quella di avere lottato per il rispetto dei suoi diritti.
Luz Omaira Zapata si affaccia dalla porta della sua casa, nella piccola città di Ansermanuevo, nella Valle del Cauca e saluta con un debole sorriso. Respira profondamente e mi invita a entrare. Si siede, lentamente, sul divano che occupa buona parte della sala, mentre le sue due figlie e sua nipote di sette anni si ritirano dietro una tenda che separa la cucina dal locale in cui ci troviamo.

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Importanti teologi e attivisti inviano una lettera a Obama denunciando l’ingerenza USA in Venezuela

Miguel-D´Escoto

Originale in inglese
Traduzione non ufficiale
Sua eccellenza
Presidente Barack Obama
Casa Bianca
1699 Pennsylvania Avenue N.W.
Washington D.C.     20500
12 marzo 2015
Stimato Presidente Obama,
la salutiamo come un fratello in Cristo Gesù nostro Signore, con amore e rispetto, in adempimento del mandato di amare compresi quelli che si comportano come nemici nei nostri confronti.
Che le è successo caro fratello? Che ne è stato di quel valoroso ed intelligente Obama che nel 2008, durante la sua campagna elettorale, parlava di cambiamento, di vero cambiamento nel quale la gente avrebbe potuto credere? Lei ha generato speranza in milioni di persone, sia negli USA che nel resto del mondo compresi noi.
Ricordiamo i sondaggi di opinione che registravano un numero pericolosamente significativo di afroamericani che non erano a favore della sua elezione, ma non perché non apprezzavano le cose che lei diceva e prometteva. Loro la amavano troppo. No volevano che lei venisse assassinato dal complesso militare – industriale – finanziario nel caso che lei avesse avuto il valore di procedere con la sua visione e la sua promessa di far ritornare gli Stati Uniti alla comunità umana.
In altre parole, impedire che gli USA continuino a comportarsi in modo da generare solo guerre sempre più grandi fino al punto di eliminare  la stessa specie umana.

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A un passo dal Foro Sociale Mondiale 2015 24-28 marzo Tunisi

ForofotoSergioFerrariIl diritto di sognare… in un altro mondo possible

di Sergio Ferrari*
Solo il “diritto collettivo a sognare” può essere tanto o addirittura più importante dei diritti umani intesi nella loro concezione più ampia, economici, sociali, culturali e della persona. Il diritto a sognare è sinonimo di ricerca di alternative nel micro en el macro, nella costruzione sociale quotidiana o nell’elaborazione di concetti e teorie che promuovono il bene comune. Una sfida a comprendere il nostro pianeta in modo diverso, la solidarietà internazionale e le molteplici e varie relazioni tra gli esseri umani.
Terra, democrazia sociale, etica collettiva
 
Siamo in un municipio in cui ogni lavoratore guadagna circa 1200 euro, per 35 ore di lavoro, in una Spagna che continua a soffrire di una forte crisi strutturale e in un’Andalusia in cui le cifre della disoccupazione superavano nel 2014 il 30% della popolazione economicamente attiva.

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IL FANTASMA DI CHAVEZ SI AGGIRA PER L’EUROPA

hugo-chavez-Due anni sono passati dalla scomparsa di Hugo Chávez, ma la sua presenza è forse ora più forte di quando fosse in vita.

E lo è non solamente in Venezuela e in America Latina; anche nel vecchio continente se ne sente il riverbero. Come un vento di liberazione, o come un pericoloso spettro, a seconda della prospettiva.
Negli Stati Uniti, avvertita addirittura come una minaccia. Aldilà però della solite prove muscolari del potente inquilino del Nord America, il Venezuela può rappresentare davvero una seria minaccia. O per meglio dire, l’ALBA, nel suo insieme di paesi che hanno scelto una propria via alternativa al capitalismo neoliberista.

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Leonardo Boff analizza la congiuntura del pianeta Terra

leonardo_boff“Il Forum Sociale Mondiale incarna la resistenza, la ricerca di alternative, la speranza”

 
“La ribellione planetaria ha creato una cassa di risonanza nei Forum Sociali Mondiali”
di Sergio Ferrari*
A pochi giorni da una nuova edizione del Forum Sociale Mondiale (FSM) che avrà luogo a Tunisi dal 24 al 28 marzo prossimi, il valore di questo spazio altermundialista appare come un punto di domanda centrale. Così importante come la diagnosi stessa del pianeta terra. Ambedue i temi costituiscono la colonna vertebrale di questa intervista al teologo brasiliano Leonardo Boff, uno dei padri fondatori della Teologia della Liberazione negli anni Settanta e principale promotore della nuova “Teologia ecologica”. Se la modernità propugna il progresso illimitato, si scontra con il muro di un pianeta con risorse limitate. Da qui la necessità di integrare indignazione, ribellione e proposte alternative, per salvare la “Madre Terra” da una tragedia annunciata, dichiara Boff.

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