Osvaldo Leon e Sally Burch, giornalisti di ALAI
ALAI America Latina, 25 ottobre 2015*
Dal 30 novembre all’11 dicembre Parigi farà da sfondo alla 21esima Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (COP21), che cade in un momento cruciale, sebbene con prospettive poco promettenti. Questo evidenzia la bozza del testo di negoziazione presentata dai due copresidenti della Conferenza. Secondo le critiche, sembra più un documento per la negoziazione di opportunità economiche che per il clima (1), e che neanche include nelle negoziazioni gli obiettivi nazionali relativi alle emissioni post 2020.
Dopo 20 anni dall’inizio della Convenzione sul Clima – il cui obiettivo principale è la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra affinché si mantengano sotto la soglia di incremento massimo di temperatura di +2°C – non solo i progressi registrati sono minimi, ma vi sono addirittura segni di retrocessione, come nel caso della discussione sopra le “responsabilità comuni, però differenziate”; un tema chiave che ultimamente ha registrato attacchi sistematici da parte dei paesi del Nord.
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