Importanti teologi e attivisti inviano una lettera a Obama denunciando l’ingerenza USA in Venezuela

Miguel-D´Escoto

Originale in inglese
Traduzione non ufficiale
Sua eccellenza
Presidente Barack Obama
Casa Bianca
1699 Pennsylvania Avenue N.W.
Washington D.C.     20500
12 marzo 2015
Stimato Presidente Obama,
la salutiamo come un fratello in Cristo Gesù nostro Signore, con amore e rispetto, in adempimento del mandato di amare compresi quelli che si comportano come nemici nei nostri confronti.
Che le è successo caro fratello? Che ne è stato di quel valoroso ed intelligente Obama che nel 2008, durante la sua campagna elettorale, parlava di cambiamento, di vero cambiamento nel quale la gente avrebbe potuto credere? Lei ha generato speranza in milioni di persone, sia negli USA che nel resto del mondo compresi noi.
Ricordiamo i sondaggi di opinione che registravano un numero pericolosamente significativo di afroamericani che non erano a favore della sua elezione, ma non perché non apprezzavano le cose che lei diceva e prometteva. Loro la amavano troppo. No volevano che lei venisse assassinato dal complesso militare – industriale – finanziario nel caso che lei avesse avuto il valore di procedere con la sua visione e la sua promessa di far ritornare gli Stati Uniti alla comunità umana.
In altre parole, impedire che gli USA continuino a comportarsi in modo da generare solo guerre sempre più grandi fino al punto di eliminare  la stessa specie umana.

Continua a leggere

A un passo dal Foro Sociale Mondiale 2015 24-28 marzo Tunisi

ForofotoSergioFerrariIl diritto di sognare… in un altro mondo possible

di Sergio Ferrari*
Solo il “diritto collettivo a sognare” può essere tanto o addirittura più importante dei diritti umani intesi nella loro concezione più ampia, economici, sociali, culturali e della persona. Il diritto a sognare è sinonimo di ricerca di alternative nel micro en el macro, nella costruzione sociale quotidiana o nell’elaborazione di concetti e teorie che promuovono il bene comune. Una sfida a comprendere il nostro pianeta in modo diverso, la solidarietà internazionale e le molteplici e varie relazioni tra gli esseri umani.
Terra, democrazia sociale, etica collettiva
 
Siamo in un municipio in cui ogni lavoratore guadagna circa 1200 euro, per 35 ore di lavoro, in una Spagna che continua a soffrire di una forte crisi strutturale e in un’Andalusia in cui le cifre della disoccupazione superavano nel 2014 il 30% della popolazione economicamente attiva.

Continua a leggere

IL FANTASMA DI CHAVEZ SI AGGIRA PER L’EUROPA

hugo-chavez-Due anni sono passati dalla scomparsa di Hugo Chávez, ma la sua presenza è forse ora più forte di quando fosse in vita.

E lo è non solamente in Venezuela e in America Latina; anche nel vecchio continente se ne sente il riverbero. Come un vento di liberazione, o come un pericoloso spettro, a seconda della prospettiva.
Negli Stati Uniti, avvertita addirittura come una minaccia. Aldilà però della solite prove muscolari del potente inquilino del Nord America, il Venezuela può rappresentare davvero una seria minaccia. O per meglio dire, l’ALBA, nel suo insieme di paesi che hanno scelto una propria via alternativa al capitalismo neoliberista.

Continua a leggere

Leonardo Boff analizza la congiuntura del pianeta Terra

leonardo_boff“Il Forum Sociale Mondiale incarna la resistenza, la ricerca di alternative, la speranza”

 
“La ribellione planetaria ha creato una cassa di risonanza nei Forum Sociali Mondiali”
di Sergio Ferrari*
A pochi giorni da una nuova edizione del Forum Sociale Mondiale (FSM) che avrà luogo a Tunisi dal 24 al 28 marzo prossimi, il valore di questo spazio altermundialista appare come un punto di domanda centrale. Così importante come la diagnosi stessa del pianeta terra. Ambedue i temi costituiscono la colonna vertebrale di questa intervista al teologo brasiliano Leonardo Boff, uno dei padri fondatori della Teologia della Liberazione negli anni Settanta e principale promotore della nuova “Teologia ecologica”. Se la modernità propugna il progresso illimitato, si scontra con il muro di un pianeta con risorse limitate. Da qui la necessità di integrare indignazione, ribellione e proposte alternative, per salvare la “Madre Terra” da una tragedia annunciata, dichiara Boff.

Continua a leggere

Forum a Caracas: Il mondo appoggia il Venezuela

forocaracasdi Attilio Folliero e Cecilia Laya

A Caracas “Forum di appoggio al Venezuela”, preludio alle manifestazioni di soliodarietà a livello mondiale del prossimo 15 marzo.

Leader politici latinoamericani ed esperti del settore internazionale si sono riuniti l’11 marzo a Caracas per analizzare l’aggressione al Venezuela da parte degli Stati Uniti. Il forum era intitolato “Il mondo è con il Venezuela” e l’attività si è svolta presso il Ministero degli Esteri del Venezuela.
Il forum si è svolto dopo l’ultima aggressione al Venezuela da parte degli Stati Uniti. Il 9 marzo Barack Obama ha emesso un decreto che dichiara il Venezuela una “minaccia inusuale e straordinaria” per la sicurezza nazionale e la politica estera del suo paese. E’ il solito argomento usato dall’imperialismo USA e passo preliminare alle loro invasioni. In sostanza dal Forum è emerso che gli Stati Uniti storicamente hanno usato lo stesso copione interventista per contrastare la volontà dei popoli che scelgono percorsi diversi a quelli imposti dall’imperialismo

Continua a leggere

Pubblicato in ALBA.

PREPARANDO L’AGGRESSIONE MILITARE AL VENEZUELA

injerencia-eeuu-venezuela-580x386di Atilio Borón

Barack Obama, una figura decorativa nella Casa Bianca che non ha potuto impedire che un energumeno come Benjamin Netanyhau si rivolgesse alle due camere del Congresso per sabotare le trattative con l’Iran in relazione al programma nucleare di questo paese, ha ricevuto un ordine definitivo dal complesso “militare-industriale-finanziario”: deve creare le condizioni per giustificare un’aggressione militare alla Repubblica Bolivariana del Venezuela. L’ordine presidenziale emesso poche ore fa e diffuso dalle agenzie di stampa della Casa Bianca stabilisce che il paese di Bolívar e Chávez “costituisce una insolita e straordinaria minaccia alla sicurezza nazionale e alla politica estera degli Stati Uniti”, ragione per la quale “dichiaro l’emergenza nazionale per affrontare questa minaccia”.

Continua a leggere

Pubblicato in ALBA.

SAN ROMERO D’AMERICA

romeroArticolo di GILBERTO GARCÍA | REL-UITA

Traduzione di Elena Caruso
Il Vaticano annuncia la beatificazione di Monsignor Romero, arcivescovo di San Salvador, assassinato 35 anni fa. Difensore dei diritti umani e solidale con le vittime della violenza politica.
E’ finalmente arrivato l’atteso annuncio ufficiale dal Vaticano, e monsignor Oscar Arnulfo Romero è stato dichiarato il 3 febbraio scorso “martire della fede”. Manca soltanto la cerimonia ufficiale perché il religioso assassinato 35 anni fa venga beatificato.
La cerimonia, che sarà presieduta da Papa Francesco, si concluderà al Monumento a “el Salvador del Mundo”, nella Plaza de las Américas di San Salvador, uno degli spazi all’aperto più importanti della capitale. Lì si trova uno dei primi monumenti a monsignor Romero, tra i molti eretti a San Salvador dalla firma degli Accordi di Pace del 1992.
Il decreto del Vaticano contiene dettagli del martirio di Romero, assassinato per ordine del maggiore Roberto d’Abuisson, il fondatore del partito ARENA (Alleanza Repubblicana Nazionalista), un militare che aveva perduto il suo incarico nella polizia segreta dopo il colpo di stato che un gruppo di giovani militari progressisti realizzò nell’ottobre del 1979.
Tra il 1979 e il 1981 D’Abuisson ha goduto di tutto il sostegno economico, politico e logistico dell’oligarchia che ha governato il paese nell’ultimo secolo.

Continua a leggere

Venezuela: quale via?

golingerMichael Albert intervista Eva Golinger

Tratto da Znet del 17 febbraio 2015.
1. Come interpreta  le motivazioni dell’opposizione in Venezuela  e  il  loro supporto  da parte degli Stati Uniti?
 
L’opposizione venezuelana è guidata da una élite,  una classe  di super ricchi che ha governato il paese per decenni  e ha accumulato molta della propria ricchezza attraverso pratiche affaristiche corrotte,  che ha distratto i profitti derivanti dal petrolio lasciando la maggior parte della popolazione in povertà e le infrastrutture del paese a brandelli. Quando Hugo Chavez venne eletto per la prima volta nel 1998, fu la fine di quattro decadi di potere delle élites, rappresentate da due partiti predominanti.   Se Chavez  si  fosse inchinato  agli interessi degli Stati Uniti,  e all’élite affaristica del paese, oggi l’opposizione sarebbe molto differente.  Ma lui non lo fece.  Chavez  portò avanti una profonda trasformazione al cuore delle istituzioni Venezuelane, ristrutturando l’industria petrolifera  che era stata nazionalizzata nel 1976 ma continuava a funzionare come una industria privata, arricchendo  i ricchi e impoverendo  i poveri .  Egli ha ridistribuito la ricchezza, ha creato diffusi ed efficaci programmi sociali  ed ha sviluppato  l’economia e incrementato gli investimenti nelle infrastrutture e nella produzione nazionale. Le sue politiche hanno ridotto la povertà di oltre il cinquanta per cento, hanno permesso di ricostruire la gran parte del paese, hanno posizionato il Venezuela  sulla scena internazionale diversificando i partners  commerciali stranieri,  ed hanno permesso la nascita di una nuova,  fiorente classe media. Ma tutto questo è stato fatto tagliando fuori molta della tradizionale classe dominante che aveva governato in linea con gli interessi  degli  Stati Uniti.  Chavez ha anche incrementato le nazionalizzazioni, allo scopo di garantire che le risorse naturali essenziali e strategiche  fossero nelle mani dello stato e non di coloro che potessero abusarne od usarle come una minaccia….

Continua a leggere

Pubblicato in ALBA.

Colombia : Povertà e repressione, l’accoppiata dell’industria dello zucchero

Lavoratori feriti © (Foto Sintrainagro)

Lavoratori feriti © (Foto Sintrainagro)

Repressione brutale contro i tagliatori di canna da zucchero in sciopero. La polizia attacca all’alba nei pressi dello zuccherificio Risaralda nella valle del Cauca

Managua, 3 marzo (Rel-UITA | LINyM). Un contingente armato della polizia antisommossa colombiana, Esmad, ha attaccato questa mattina i più di 500 lavoratori dello zuccherificio Risaralda, che da ieri hanno incrociato le braccia e hanno proclamato uno sciopero a oltranza. Molte le richieste, tra queste la contrattazione diretta da parte dell’impresa, l’eliminazione del caporalato, contratti a tempo indeterminato, uno stop alla persecuzione sindacale e ai licenziamenti e il rispetto del diritto alla negoziazione collettiva.

Leggi anche: “Corteros del Ingenio Risaralda declaran huelga” (in spagnolo)

Continua a leggere