Missione internazionale presenta rapporto sul diritto all’alimentazione in Guatemala

missioneDAAModello estrattivista contrario alla visione di sviluppo di comunità indigene e contadine

Città del Guatemala, 28 ottobre (Missione DAA | Rel-UITA | LINyM) -. In Guatemala i livelli di povertà e denutrizione continuano a essere altissimi e le politiche governative per ridurre questi indici non passano dall’assistenzialismo, preferendo garantire alle grandi multinazionali dell’agroindustria e ai latifondisti locali tutti i mezzi e le risorse necessarie per continuare indisturbati a fare i loro affari. Chi si oppone, si organizza e protesta viene criminalizzato e represso.

È questa la sintesi del rapporto finale presentato la scorsa settimana dalla terza missione internazionale sul diritto a un’alimentazione adeguata e alla nutrizione in Guatemala1, proprio pochi giorni prima del ballottaggio per le elezioni presidenziali stravinte dal commediante ultrareligioso Jimmy Morales del Fronte di convergenza nazionale, FCN-Nación, partito creato e finanziato dai militari.

1 Alla missione internazionale hanno partecipato la ACT Alliance, il Coordinamento delle Agenzie Cattoliche per lo Sviluppo (CIDSE), l’Iniziativa di Copenhagen per l’America Centrale e il Messico (CIFCA), FIAN Internazionale, la Regionale Latinoamericana dell’Unione internazionale delle associazioni di lavoratori nei settori alimentazione, agricoltura, alberghi, ristoranti, catering, tabacco ed affini (Rel-UITA), La Via Campesina

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Argentina al ballottaggio

argentinadi Marco Consolo.

Le elezioni argentine di domenica scorsa consegnano uno scenario elettorale incerto e lontano dalle aspettative.
Come si sa, 32 milioni di Argentini erano chiamati ad eleggere il Presidente dei prossimi 4 anni, la metà della Camera dei Deputati (130 seggi), un terzo del Senato (24 seggi), i 43 parlamentari del Parlamento del Mercosur (Parlasur) e diversi governatori. Con un’alta affluenza elettorale (quasi il 79 %), sono le ottave elezioni presidenziali senza interruzioni golpiste e le prime post-dittatura dove si va al ballottaggio.
In base alla legge, nel caso che nessun candidato superi il 45% dei voti o il 40% con una differenza di più di dieci punti con il secondo, si va al ballottaggio il 22 novembre. Ed è questo lo scenario che si è presentato alla fine dello spoglio dei voti.

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José Isabel Morales “Chabelo” libero dopo quasi 7 anni di ingiusta prigionia

JIMorales

Vengono a galla le menzogne, le manipolazioni e le violazioni al giusto processo

Managua, 23 ottobre (Agenzie | LINyM) -. Il 21 ottobre, dopo essere rimasto 6 anni, 9 mesi e 7 giorni in carcere per un delitto mai commesso, il dirigente contadino e prigioniero politico José Isabel Morales, conosciuto come Chabelo, è stato assolto in via definitiva dalle accuse imputategli.

Chabelo, 38 anni, fa parte del Movimento campesino dell’Aguan, Mca, della comunità Guadalupe Carney. Fu arrestato il 17 ottobre 2008 e condannato a 20 anni di carcere durante i primi due gradi di giudizio. Le sentenze furono poi dichiarate nulle dalla Corte Suprema di Giustizia dopo avere riscontrato flagranti violazioni al giusto processo.

Il nuovo processo, il terzo, è quindi iniziato lo scorso 28 settembre e avrebbe dovuto concludersi il 9 novembre prossimo. Tuttavia, la mancata presenza dell’accusa entro i tempi stabiliti dalla legge ha indotto i giudici della Corte di Cassazione di Trujillo ad assolvere Morales in via definitiva per mancanza di prove.

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DIALOGHI DELL’AVANA ED ACCORDO SULLA GIURISDIZIONE DI PACE: ALCUNI STRUMENTI DI ANALISI E COMPRENSIONE

colofarcPer comprendere il significato e la portata dell’accordo recente tra le FARC-EP ed il governo colombiano, occorre ricapitolare succintamente i fattori principali che hanno fatto sì che i Dialoghi dell’Avana si mettessero in moto.

In primo luogo, la verificata impossibilità delle forze imperialiste e degli apparati repressivi e di guerra del regime colombiano di schiacciare militarmente la resistenza guerrigliera,

con l’implicito riconoscimento del fallimento del Plan Colombia/Plan Patriota e l’insostenibilità del mantenimento, a medio termine, di una spesa militare che negli ultimi anni ha raggiunto addirittura il 6% del PIL.

In seconda istanza, l’accumulato degli ultimi 15 anni in America Latina, dove diversi processi, alcuni di carattere marcatamente antimperialista ed altri democratico-progressisti, hanno oggettivamente scardinato l’egemonia pressoché assoluta di Washington nel continente, cristallizzandosi in organizzazioni quali l’ALBA, UNASUR e CELAC; processo a cui contribuisce, in questa fase, una maggior presenza, soprattutto economica, di grandi potenze quali Russia e Cina.

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Crisi deIla libertà d’espressione in Honduras

anaortega“Vogliono mettere a tacere chi la pensa in modo diverso”

Tegucigalpa, 12 ottobre (LINyM) -. Esattamente quattro anni fa, con le ferite profonde del colpo di Stato ancora ben aperte, l’allora relatore per la libertà d’espressione delle Nazioni unite Frank La Rue, esprimeva tutta la sua preoccupazione per “l’allarmante deterioramento della libertà di espressione e dei diritti umani” in Honduras.

Ana Ortega, presidente della giunta direttiva del Comitato per la Libertà di Espressione (C-Libre), conferma a LINyM che la situazione non solamente non è cambiata, ma che il paese sta sprofondando in una crisi senza precedenti.

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Sensibile diminuzione degli indici di povertà in Nicaragua

inidePiù del 70 per cento delle famiglie al di sopra della soglia

Managua, 8 ottobre (Radio La Primerísima | LINyM) -. L’ultimo rapporto sulla povertà in Nicaragua ha evidenziato una forte riduzione della povertà generale e di quella estrema durante il periodo 2009-2014. Lo studio è stato realizzato dall’Istituto nazionale d’informazione sullo sviluppo, Inide, con l’appoggio tecnico della Banca centrale del Nicaragua e della Banca mondiale.

Secondo i dati presentati lo scorso 6 ottobre, la povertà generale a livello nazionale è scesa dal 42,5 al 29,6 per cento, con una riduzione di quasi il 13 per cento. Il dato disgregato segnala che nell’area urbana la povertà generale è passata dal 26,6 al 14,8 per cento, mentre nella zona rurale dal 63,3 al 50,1 per cento. 

Sensibile ribasso anche della povertà estrema che è diminuita dal 14,6 all’8,3 per cento a livello nazionale. Ridotta di oltre la metà nell’area urbana (dal 5,6 al 2,4 per cento) e dal 26,8 al 16,3 per cento in quella rurale.

Risultati dell’Inchiesta  

Commenti tecnici sullo studio  

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Guerra di grandi pressioni nel TTP

tpc tpc1Ciudad de México, 25 de Septiembre de 2015 A.V.

Alejandro Villamar /RMALC

Il TTP sta attraversando un momento critico. Nonostante la straripante propaganda e il falso ottimismo trans-nazionale e di governo abbiano tentato di nascondere le battaglie sociali di pressione politica, gli argini si sono rotti.

Essendo il TTP (accordo Trans-Pacifico) un progetto promosso per difendere gli interessi del capitale trans-nazionale, è naturale la resistenza manifestata dai sindacati e dalle organizzazioni sociali, mentre lo è meno la spropositata protesta e, addirittura, le minacce mosse da i potenti gruppi imprenditoriali trans-nazionali dell’area NAFTA.

I sindacati del settore di automobili e parti di ricambio di Canada, Stati Uniti e Messico hanno vivamente protestato per la minaccia di maggiori perdite di posti di lavoro, anche in imprese connesse, come risultato di una voluta riduzione della quantità minima di materiali prodotti nella regione, che genererà uno tsunami di importazioni dagli altri paesi.

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Il canale del Nicaragua: un progetto socialista foe il cambiamento economico

canalbisdi Tortilla con Sale,  teleSUR

Mercoledì,  9  Settembre, 2015

L’argomento fondamentale a favore del Canale Interoceanico del Nicaragua è che cambierà la struttura dell’economia del Nicaragua in modo tale da ridurre drasticamente la povertà e permettere così una inversione delle attuali tendenze distruttive, nazionali e regionali, di depredazione ambientale, dovute alla povertà.

L’opinione progressista e radicale, nel Nord America e in Europa, tende a spostare la discussione verso i pretesi effetti ambientali del Canale, ignorando generalmente sia l’urgente imperativo della riduzione della povertà sia il significato più ampio del Canale in termini regionali e globali.

L’argomento ambientale a favore del Canale è generalmente ricevuto con  perplesso scetticismo, totale incomprensione o, spesso, deliberato travisamento.

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Colombia: sull’orlo della pace ?

colombiadi Marco Consolo

L’annuncio dato mercoledì scorso dal Governo colombiano e dalla guerriglia delle FARC-Ep ha riaperto le speranze di mettere fine al conflitto che insanguina il Paese latinoamericano da più di mezzo secolo.

A La Habana, al fianco di un sorridente e soddisfatto Raul Castro, sono apparsi stringendosi la mano, il Presidente Colombiano Juan Manuel Santos e il Comandante in capo delle FARC-EP, Timoleon Jimenez, conosciuto come “Timochenko” che ha preso le redini dell’organizzazione guerrigliera dopo la scomparsa dell’anziano leader Manuel Marulanda.
Non si tratta ancora della fine della guerra. Ma dopo tre anni di dialogo e di negoziati a Cuba, governo e guerriglia hanno appena raggiunto un accordo su uno dei punti più spinosi del negoziato, quello relativo all’istituzione di una “Giustizia di transizione” che darà vita a un sorta di “Tribunale speciale per la pace” con il compito di “terminare con l’impunità, ottenere la verità, contribuire alla riparazione delle vittime e ad imporre sanzioni ai responsabili di gravi delitti”.


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Nicaragua: Procura procederà contro i responsabili della vendita illegale di terre comunitarie

waspamTraffico di proprietà crea tensione nei villaggi della costa caraibica nicaraguense

Managua, 25 settembre (LINyM) -.  La procura della Repubblica, Pgr, ha annunciato la conclusione della prima fase delle indagini sulla vendita illegale di terre comunitarie, che fanno parte dei territorio originari delle comunità indigene della Regione autonoma Costa Caribe nord, Raccn.

Nelle ultime settimane, la vendita illecita di proprietà ha creato forti tensioni tra coloni provenienti dalla zona centrale e occidentale del Nicaragua e le comunità appartenenti all’etnia miskito, con un saldo tragico di vari morti e feriti.

La popolazione indigena ha ripetutamente denunciato l’invasione delle proprie terre, che si aggiunge all’incontrollato e accelerato avanzamento della frontiera agricola. Il traffico e la vendita illegale di migliaia di ettari di territori ancestrali starebbero alla base di una situazione che è diventata esplosiva.

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