Honduras
Zacate Grande e la criminalizzazione della protesta*
Ordini di cattura e repressione contro la popolazione mentre il ‘presidente’è accusato di rapporti con i narcos
Choluteca, 3 ottobre (LINyM)
Il 22 settembre è stata arrestata María Concepción Hernández, abitante del caserío Puerto Sierra, adiacente a Playa Blanca, una delle 11 comunità della penisola di Zacate Grande, che si estende nel Golfo di Fonseca nel sud dell’Honduras.
Dopo l’arresto, María Concepción è stata immediatamente portata in tribunale ad Amapala (Isla del Tigre) con l’accusa di danneggiamento continuato e aggravato ai danni del latifondista Jorge Luis Cassis Leiva.
Gli inizi del conflitto
La situazione economica delle famiglie di Puerto Sierra è molto precaria e le persone sopravvivono principalmente di agricoltura e pesca. La sistemazione di un terreno abbandonato, per trasformarlo in un parcheggio occasionale per persone che visitano la spiaggia durante la stagione estiva e le feste, è un modo per migliorare un poco le proprie condizioni di vita.
A partire dal 2015 sono cominciati ad arrivare i turisti e il parcheggio ha preso vita. Le cose andavano bene per le 45 famiglie coinvolte nel piccolo progetto turistico, fino a quando Cassis Leiva decise di denunciare alcuni leader comunitari per usurpazione e danni.
Dopo essere rimasti in prigione per più di cento giorni, nel 2017 Abel Pérez e Santos Hernández sono stati condannati a 5 anni e un mese di reclusione e stanno aspettando la cassazione (leggi il reportage di Alba Sud).
Alcuni mesi dopo, María Veneranda Cruz, Oneyda Cárdenas Flores, Jessica Cruz Cárcamo e Jacinto Hernández Cruz furono accusati dallo stesso Cassis Leiva di aver demolito un muro che aveva costruito per delimitare la sua proprietà. Ciò che il latifondista non ha mai detto è che questo muro circondava praticamente l’intero villaggio, impedendone l’accesso a più di 60 famiglie (leggi il reportage di Alba Sud)
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