Aggiornamenti bananeras
 
(I rappresentanti dei due organismi firmano il Convenio)
 
Il giorno 13 gennaio 2005, la Associazione Italia-Nicaragua e la Funppanfban-Asotraexdan hanno firmato il Convenio (Accordo) con il quale regoleranno il flusso e le modalità d'utilizzo dei fondi che, in varie parti d'Italia, si stanno raccogliendo per sostenere le spese mediche e le operazioni chirurgiche più urgenti per gli ex lavoratori e lavoratrici ammalati a causa del pesticida Nemagòn.
(Il testo completo del Convenio sarà prossimamente pubblicato nel sito dell'Associazione Italia-Nicaragua www.itanica.org ).
Visto gli ultimi accordi stipulati tra la Asotraexdan e il Ministerio de Salud (MINSA) nicaraguense, era diventato sempre più indispensabile ridefinire le modalità e gli obiettivi della raccolta fondi lanciata dall'Associazione Italia-Nicaragua a sostegno delle persone gravemente malate a causa del mortale pesticida prodotto e utilizzato dalle compagnie multinazionali nordamericane.
Per il futuro, tutti i fondi verranno destinati all'acquisto diretto delle medicine, agli esami estremamente costosi e alle operazioni chirurgiche che il MINSA non è in grado di fornire (fermo restando l'impegno del MINSA stesso a coprire esami, visite ed operazioni che è in grado di offrire).
In questa nuova fase il nostro e vostro apporto sarà, quindi, un complemento di quanto il Governo, attraverso del Ministero della Sanità, è obbligato a fare per la tragica situazione di migliaia di cittadini nicaraguensi.
Intanto la Provincia di Genova ha approvato un progetto che permetterà l'intervento chirurgico per dieci donne ammalate di cancro all'utero e per quattro uomini con cancro ai testicoli
 
Per quello che riguarda la situazione generale de los afectados por el Nemagòn, due sono i temi principali in movimento.
 
Fondi per spese mediche: continua la lotta dei bananeros affinché la Asamblea Nacional e il Governo approvino i 100 milioni di cordobas (circa 6 milioni di dollari) per coprire spese mediche, visite, esami e operazioni chirurgiche per i malati. Durante l'approvazione del Bilancio Generale della Repubblica avvenuta a dicembre del 2004, deputati liberali e sandinisti avevano garantito che nel bilancio sarebbe stata inserita una quota specifica per questo caso all'interno del budget del MINSA. In questi giorni si è invece accertato che ciò non è stato fatto.
I deputati si sono giustificati dicendo che la colpa è del Presidente della Repubblica, Enrique Bolaños, che non ha inserito questa voce nel Presupuesto, anche se è chiaro che la responsabilità è anche degli stessi deputati che avevano tutti gli strumenti per fare modifiche al Presupuesto che viene presentato dal Presidente alla Asamblea Nacional per la sua approvazione..
Il giorno 12 gennaio, i bananeros hanno introdotto uno scritto alla Procura Generale della Repubblica chiedendo che interceda per fissare un incontro con il Presidente della Repubblica per far presente l'urgenza dell'approvazione di questa quota, in rispetto anche degli Accordi del Raizòn firmati il 20 marzo del 2004.
Se la richiesta non verrà accettata, i bananeros sono già pronti a presentare una denuncia presso la Procura della Repubblica per i Diritti Umani e presso la Commissione Interamericana dei Diritti Umani e scenderanno nuovamente in strada marciando come hanno sempre fatto.
Gli ex lavoratori e lavoratrici sono convinti che ci siano ancora i margini per una modifica del Bilancio della Repubblica, in quanto, con la delicata situazione politica che sta vivendo il Nicaragua, è molto probabile che il Presidente veti il Bilancio già approvato e si ridiscuta il tutto all'interno del Dialogo nazionale che dovrebbe iniziare nei prossimi giorni tra il Governo e le principali forze politiche del Paese.
 
Processi: ancora statica la situazione dei processi contro le multinazionali. Per il momento tutta la battaglia legale si sta svolgendo negli Stati Uniti presso la Corte Statale della California dove le parti, come prevede la legge statunitense, sono nella fase di presentazione di tutte le prove e il materiale a disposizione. Dopo questa fase, che potrebbe durare alcuni mesi, si arriverà al momento in cui o si inizierà il regolare processo o come più probabile, si inizierà il dialogo tra le parti per un accordo extragiudiziario. Secondo gli avvocati statunitensi che difendono i bananeros, il 2005 potrebbe essere l'anno decisivo.
 
Continuiamo a difendere i diritti degli ex lavoratori e lavoratrici ad essere indennizzati per i danni subiti dal Nemagòn e per quelli delle famiglie che hanno perso i loro cari (ormai sono circa 850 i morti).
 
In modo particolare fa scalpore quanto accaduto poco tempo fa alla Chiquita...oltre il danno la beffa... (segue nota)
 
SPOT CHIQUITA SULLA BANANA SOCIALMENTE RESPONSABILE 
 
Dopo aver vinto l'Ethic Award 2004, la compagnia punta sul recupero della propria reputazione e puntare su come produce le banane più che sulla banana  stessa.  
Mettendosi alle spalle le polemiche che l'hanno coinvolta negli anni passati, Chiquita decide di puntare su come produce le banane, più che sulla banana stessa.  
E' partita in questi giorni la nuova campagna pubblicitaria su Tv e giornali. Lo spot gioca sull'immagine di un casco di banane, associate al messaggio "Il primo casco che protegge l'ambiente e i lavoratori".  
La campagna pubblicitaria segue la vittoria, da parte di Chiquita, di uno degli Ethic Award 2004, i premi per la responsabilità sociale e ambientale d'impresa, attribuiti dal settimanale GDOWEEK, testata del Gruppo editoriale Agepe , e da KPMG Business Advisory.  
Chiquita ha vinto il premio per la responsabilità sociale nell'area "Personale e processi interni", con la motivazione: "Per il forte impegno di grande rispetto, adoperato a livello mondiale, per superare il passato, attraverso diverse modifiche strutturali".  
La giuria era composta da rappresentanti di Associazione Consumatori e Utenti, Botteghe del Mondo, Certiquality, Conai, CTM-Altromercato, Eurisko, IEFE, Legambiente, Medici Senza Frontiere, Programma Alimentare dell'Onu, Pime, Placet Life Economy Foundation, Sodalitas e Transfair Italia.  
Chiquita è stata spesso sotto accusa per violazione dei diritti umani, inquinamento ambientale e danni alla salute dei lavoratori. Ancora pochi mesi fa, migliaia di bananeros nicaraguesi hanno marciato per giorni, denunciando i danni subiti dall'utilizzo, fino agli inizi degli anni '90, del pesticida Nemagon da parte di alcune multinazionali, tra cui Chiquita, e chiedendo il sostegno del governo nella causa che hanno intentato, per ottenere un risarcimento.  
Tra il 2002 e il 2003, Chiquita ha ottenuto la certificazione etico-sociale SA8000, relativa ai diritti dei lavoratori e ai diritti umani, per le proprie piantagioni di banane in Colombia (vendute in giugno), Costa Rica e Panama.  
Per quanto riguarda l'ambiente, la salute e la qualità dei prodotti, Chiquita ha ottenuto la certificazione EUREPGAP per circa 14.000 ettari di terreni, pari, prima della vendita delle piantagioni colombiane, a circa i due terzi di quelli coltivati a banane dalla compagnia.  
La certificazione EUREPGAP riguarda l'utilizzo di tecniche riconosciute di lotta integrata, l'adozione di attenzioni specifiche per la protezione ambientale, la cura degli aspetti igienici nella manipolazione dei prodotti alimentari, il rispetto dei requisiti generali per la salute e la sicurezza dei lavoratori agricoli, il rispetto della normativa specifica nel trattamento dei lavoratori".